Esplode una tubatura nel comune di Ardesio, in provincia di Bergamo che in queste ore è completamente invaso dall’acqua.

Acqua e fango si sono presto riversate a valle invadendo le case e la strada provinciale SP49. La rottura si è verificata nella mattina di oggi, Mercoledì 5 Aprile 2023: poco prima delle ore 7:00 infatti nel paese si è sentito un forte boato provenire dalla zona di via Carpignolo.

Da una prima ricostruzione la causa del disastro è la rottura di una condotta di adduzione dell’Enel della vicina Centrale di energia elettrica. 

L’acqua è scesa nel paesino sottostante, lambendo le prime abitazioni ai piedi della collina fino ad allagare completamente la strada che porta alla frazione Cerete. Immediatamente è stato dato l’allarme. Sul posto sono accorsi diverse unità di Vigili del Fuoco provenienti dal distaccamento di Clusone e dalla Centrale di Bergamo. Sono intervenuti anche gli esperti fluviali e il personale specializzato Speleo Alpinistica Fluviale SAF.

I Carabinieri hanno coordinato le operazioni di soccorso e gestione dell’emergenza. Fortunatamente l’incidente non ha creato alcun ferito né disperso. Tuttavia 7 famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Circa 40 persone poi sarebbero rimaste isolate dall’innalzarsi delle acque, mentre le intere frazioni di Cerete, di Pizzol e di Staletti sono al momento irraggiungibili.

Il sindaco di Ardesio, Yvan Caccia, ha evidenziato la gravità dell’accaduto ma si è rincuorato nel sapere che il disastro ambientale non abbia causato alcuna vittima né ferito.

“La cosa più importante è che non ci siano stati feriti. Fortunatamente quella è una zona dove ci sono in prevalenza seconde case e quindi oggi non era particolarmente popolata. La massa d’acqua che si è riversata su Ardesio intorno alle 6.45 di stamattina, di circa 15mila metri cubi, è ormai defluita ed Enel Green Power ha provveduto alla chiusura del canale dove si è aperta la crepa, nel quale confluiscono però anche alcune sorgenti naturali”.

Ardesio esplode tubatura: le operazioni di messa in sicurezza

Appena lanciato l’allarme, nel Municipio di Ardesio è stato allestito un Centro operativo Comunale per gestire l’emergenza. Le autorità hanno emesso un’ordinanza in cui si dispone l’ordine di evacuare gli edifici di comune uso personale, familiare o di lavoro nelle vie Monte Secco dal 1 al 4, via Alpini (tutta), via Piemonte dal 1 al 10 mentre è interdetto l’accesso sia carrabile che pedonale via Monte Secco.

Le forze dell’ordine hanno provveduto a chiudere la circolazione lungo la strada provinciale sin dall’altezza della centrale. Gli agenti hanno dunque deviato gli automobilisti da e per la Valle Seriana. La sede stradale dell’arteria principale che conduce ad Ardesio dalle frazioni limitrofe è completamente invasa da detriti e fango. Si attenderà l’autorizzazione degli esperti che scongiuri eventuali danni per riaprire la strada.

I Vigili del Fuoco sono tuttora impegnati per registrare i danni subiti dalle varie strutture. Oltre alla bonifica e alla messa in sicurezza dell’intera area colpita, i pompieri stanno controllando edificio per edificio per valutare eventuali criticità strutturali.

I tecnici comunali hanno inoltre effettuato un sopralluogo per verificare se la parete rocciosa sia a rischio frane e sono ora in attesa delle disposizioni regionale per capire come procedere.

Impianto controllato solo qualche giorno fa

La società proprietaria della Centrale idroelettrica, Enel Green Power, ha descritto l’accaduto in una nota ufficiale. Gli addetti della società stanno collaborando con i Vigili del Fuoco nel constatare la causa del cedimento e valutare i danni.

L’azienda ha specificato che il canale da cui è avvenuta la straordinaria fuoriuscita di acqua non era in quel momento utilizzato. I tecnici inoltre avevano da poco controllato lo stato complessivo dell’impianto e in nessun caso erano state riscontrate criticità.

“Il personale di Enel Green Power è intervenuto immediatamente sul posto attivando le procedure di emergenza di concerto con le Autorità competenti. L’impianto non era in esercizio e non erano in corso attività sul canale. Sono state avviate le attività per ristabilire rapidamente la viabilità e per fornire supporto alla popolazione nella situazione contingente oltre che per il ripristino dei luoghi. Le possibili cause sono ancora in corso di valutazione. L’opera di adduzione, secondo gli standard operativi, è controllata periodicamente e anche l’ultima ispezione, condotta il 27 marzo, non aveva rilevato alcun elemento che potesse far presagire una problematica”.