Morto Silvio Berlusconi, l’ex presidente del Consiglio ed imprenditore milanese aveva 86 anni. Dalla fine del suo ultimo governo nel 2011 le condizioni di salute del Cavaliere sono andate sempre peggiorando.
Morto Silvio Berlusconi
Nel 2020 Berlusconi ha avuto il Covid, da allora la sua salute era sotto costante osservazione. Ad aprile 2023 si è scoperto che l’ex premier aveva la leucemia e dal 6 aprile aveva cominciato una chemioterapia.
Tre giorni fa, Berlusconi è stato nuovamente ricoverato nella struttura da dove era stato dimesso il 19 maggio scorso dopo 45 giorni di ricovero.
Biografia
Nato il 29 settembre 1936 a Milano, la vita di Berlusconi è stata fatta di successi economici, editoriali, calcistici e politici: dall’approdo giovanissimo nel mondo dell’edilizia fino all’acquisto dei “poveri diavoli” del Milan trasformati in uno squadrone blasonato. Dopo l’edilizia tocca anche all’editoria: nel 1976 il Cavaliere decide di punta tutto sulla tv dopo il grande successo nell’edilizia creando la Mediaset. Negli anni ’90, subito dopo Tangentopoli, Berlusconi si lancia in politica lanciando un messaggio destinato a rimanere nella storia della comunicazione politica.
Nel 1994 diventa per la prima volta presidente del Consiglio: rivestirà questa carica ben quattro volte dal suo ingresso nel mondo della politica fino al 2011. Dopo il suo ultimo governo le condizioni di salute del Cavaliere sono andate peggiorando e ha dovuto abbandonare progressivamente i suoi progetti. Negli ultimi anni Berlusconi è tornato alla carica con l’acquisto del Monza e con l’elezione al Senato durante le elezioni politiche del 2022. Nel 2023 la scoperta della leucemia dell’ex premier.
L’inizio dell’avventura imprenditoriale di Berlusconi
L’avventura imprenditoriale di Silvio Berlusconi inizia nel mondo dell’edilizia dopo alcune prime esperienze lavorative. Il primo acquisto immobiliare fu un terreno in via Alciati a Milano, per 190 milioni di lire, grazie alla fideiussione del banchiere Carlo Rasini dove lavorava il padre. Nel 1963 fonda la Edilnord Sas dove fu socio d’opera accomandatario. Non passa nemmeno un anno che l’azienda di Berlusconi apre un cantiere a Brugherio per edificare una città modello da 4mila abitanti. Dopo anni di tira e mola con il Comune meneghino e con le autorità riesce a mettere le basi per una delle sue opere più importanti: Milano 2, riuscendo per altro a ottenere il cambio di talune rotte dell’aeroporto di Linate che passavano sopra al complesso edilizio.
Ringrazio tutti coloro che in questi giorni hanno voluto dedicarmi un pensiero di vicinanza e affetto.
— Silvio Berlusconi (@berlusconi) March 31, 2023
Sono già tornato al lavoro sui temi principali di questi giorni, pronto e determinato a impegnarmi, come sempre ho fatto, per il Paese che amo. pic.twitter.com/RxxrvOF5HJ
Dopo la costruzione di Milano 2
Nel 1973 viene fondata la Italcantieri di cui il Cavaliere sarà presidente e l’anno nasce a Roma l’Immobiliare San Martino, amministrata da Marcello Dell’Utri, con il finanziamento di due fiduciarie della Banca Nazionale del Lavoro, la Servizio Italia Fiduciaria Spa e la Società Azionaria Fiduciaria. Il 2 giugno 1977 per la sua attività edilizia, Silvio Berlusconi viene nominato Cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica Giovanni Leone. L’anno dopo la Edilnord viene liquidata per dare vita alla Milano 2 Spa, costituita a Segrate dalla fusione con l’Immobiliare San Martino Spa.
Mediaset: come il Cavaliere cambierà per sempre la Tv italiana
Berlusconi allargò nella seconda metà degli anni ’70 i suoi affari al mondo della comunicazione arrivando a trasformare in modo radicale la televisione italiana. La prima mossa dell’imprenditore fu l’acquisto dell’emittente locale “Telemilano”, una tv via cavo attiva dall’autunno del 1974 nella zona residenziale di Milano 2. L’emittente locale sarà poi ribattezzata “Canale 5” e diverrà nazionale. Il primo “sgambetto” al monopolio pubblico arriva nel 1980 quando acquista i diritti di “Mundialito”, l’atto inizialmente non fu preso bene dalla politica italiana ma si trovò una soluzione per accontentare entrambe le parti.
Finivest si allarga
Nel 1982 il gruppo Finivest-nato nel 1978- vede due nuovi ingressi: Italia 1 e Rete 4. La guerra al monopolio di stato ora non è più un ipotesi, Finivest comincia ad acquistare diritti di programmi tv stabilendo un inedito duopolio televisivo con la televisione di stato. Servirà l’intervento di Bettino Craxi, presidente del Consiglio e concittadino del Cavaliere, ad evitare che le trasmissioni vengano bloccate: il socialista sistemerà la situazione con un apposito decreto legge. Dopo sei anni la legge Mammì del 1990 stabilizzò la precaria situazione.
L’espansione in Europa
Dopo il decreto legge a favore di Finivest il gruppo si diffonde in Europa: in Francia fonda, nel 1986, La Cinq, in Germania, nel 1987, Tele 5 e in Spagna Telecinco. Ad oggi del progetto europeo di Berlusconi è sopravvissuto solo la “divisione” iberica, nonostante diversi problemi con la giustizia spagnola negli anni ’90.
Berlusconi presidente del Milan
“Poveri diavoli” così veniva definito il Milan poco prima dell’acquisto da parte di Silvio Berlusconi. Una nobile in crisi che non vedeva un titolo da quasi dieci anni e che aveva affrontato i tempi bui della doppia retrocessione in Serie B. L’arrivo del Cavaliere è quasi provvidenziale per la storia rossonera: Berlusconi preleva il Milan nel 1986. Da allora sono tantissimi i campioni approdati in rossonero e tantissimi i successi della squadra meneghina. Il Cavaliere lascerà il Milan nel 2017 vincendo 29 trofei in 31 anni: 8 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 UEFA Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA. Incapace di stare lontano dal mondo del pallone, Berlusconi nel 2018 ha comprato il Monza in Serie C portandolo in A nel giro di quattro anni.
Il nuovo centrodestra e i quattro governi
Negli anni ’90 l’impero di Berlusconi era al suo apice. Dopo lo scandalo di Tangentopoli che portò a un cambio radicale della politica italiana il Cavaliere vide l’occasione perfetta per lanciarsi come candidato alla guida del Paese con una coalizione di centrodestra capace di prendere il posto dei vecchi partiti centristi spazzati via dallo scandalo. Nel 1994 nasce Forza Italia, la creatura dalla quale Berlusconi non si è separato realmente fino al giorno della sua morte. In un momento in cui era necessaria una rivoluzione politica Forza Italia si proponeva come un soggetto nuovo, l’impatto alle elezioni del 1994 fu devastante. Il Polo delle Libertà-coalizione formata da Lega, ex democristiani e Forza Italia-totalizzò il 42,8% dei consensi. A meno di qualche mese dall’approdo in politica Berlusconi era già presidente del Consiglio.
Il “record” del governo
Il suo secondo governo è il più duraturo della storia repubblicana italiana: il Berlusconi-bis è durato dal 2001 al 2005. Il Berlusconi III invece durò dal 2005 al 2006 e le elezioni successive consegnarono la vittoria di poco a L’Ulivo di Romano Prodi. Il centrosinistra però sarebbe rimasto al governo per poco meno di due anni: nel 2008 il Cavaliere torna ancora una volta a Palazzo Chigi. Nel 2009 dalla fusione tra Forza Italia e Alleanza Nazionale di Fini nasce “Il Popolo della Libertà”.
La fine dell’avventura politica
L’inizio degli anni ’10 è molto turbolento per il Cavaliere che rischia più volte di doversene andare da Palazzo Chigi. La sera del 12 novembre 2011, dopo l’approvazione della Legge di stabilità 2012 Berlusconi salì al Quirinale per rassegnare le dimissioni dopo la perdita della maggioranza assoluta alla Camera dei deputati e per gli effetti della crisi economica. Gli succederà il governo tecnico di Mario Monti.
Il tentativo di tornare in politica
Il Cavaliere ha provato a tornare in politica molte volte dopo le dimissioni del novembre 2011 ma il suo partito ha conosciuto una fase di crisi nel 2013 e nello stesso anno, per effetto della Legge Severino e a una condanna in via definitiva dalla Cassazione per frode fiscale, Berlusconi decade da senatore. Nel 2014 prova a candidarsi per le Europee incassando il “no” della Corte suprema. Nel 2018 non potendosi candidare supporterà il centrodestra che torna al potere dopo sette anni nella stagione del governo gialloverde.
Ho ben chiaro il fatto che abbiamo davanti a noi un anno difficile, ma sono fiducioso nella capacità degli italiani, di chi lavora e di chi crea lavoro, di andare avanti. pic.twitter.com/TT9iH71l6i
— Silvio Berlusconi (@berlusconi) March 28, 2023
L’ultimo ritorno in politica
Dopo aver smentito di voler diventare presidente della Repubblica. Il cavaliere partecipa alle elezioni politiche dello stesso anno e si ricandida per il Senato della Repubblica, a 9 anni dalla sua decadenza venendo è eletto nel collegio uninominale Lombardia- 06 a Monza con il 50,26%.