Una chiesa gremita di gente ha accolto, per l’ultimo saluto, la piccola bara bianca contornata di rose e gigli con il corpicino di Angelica, la bimba di appena cinque anni morta al Gemelli di Roma per una malattia rara e incurabile. I funerali si sono tenuti a Casal Bertone, quartiere situato alla periferia est della Capitale, dove la bambina, nel 2019, era stata tenuta in braccio dal Papa, in visita presso la parrocchia locale in occasione del Corpus Domini. Per un tragico scherzo del destino, la piccola si è spenta negli stessi giorni del ricovero del Pontefice, che ha poi confortato i genitori, stringendoli tra le braccia e pregando per loro prima del rientro in Vaticano.
L’ultimo saluto ad Angelica, la bambina morta a Roma per una malattia incurabile
Lo scorso sabato mattina, davanti al Policlino Gemelli di Roma, la mamma e il papà di Angelica avevano trovato conforto tra le braccia di Papa Francesco dopo che la loro bimba di appena cinque anni, affetta fin dalla nascita da una malattia rara e incurabile, se ne era andata nella notte. Bergoglio, appena dimesso dallo stesso ospedale e pronto a tornare in Vaticano per le celebrazioni della Settimana Santa, si era fermato a salutarli, commosso, “come un papà”, pregando con loro e benedicendoli. Aveva tenuto in braccio anche Angelica, tre anni prima, in occasione della visita della parrocchia di Casal Bertone per il Corpus Domini.
“Il Papa ha rincuorato Serena, l’ha abbracciata e le ha accarezzato la testa mentre lei singhiozzava disperata, straziata. Ma è stato un incontro provvidenziale, consolatorio. Angelica è davvero lassù che si assicura che in questo momento di buio i suoi genitori possano ricevere l’amore che a lei hanno sempre assicurato”, aveva dichiarato poi don Luigi, il parroco, amico di famiglia, che ha tenuto insieme a don Pino Pulcinelli e al vescovo di Roma Est, Riccardo Lamba, i funerali della piccola. Ad accogliere la minuscola bara bianca nella chiesa di Santa Maria Consolatrice, una folla di persone: parenti, amici di famiglia, colleghi dei genitori e abitanti del quartiere, conoscenti. Tutti si sono stretti intorno alla mamma e al papà di Angelica che, al termine delle celebrazioni, hanno letto una lettera scritta per ricordare la loro bambina.
La lettera dedicata dai genitori ad Angelica
Quel giorno che non avremmo mai voluto vivere oggi è arrivato. Abbiamo lottato in tre, a mani nude, contro un male troppo grande. Ma abbiamo visto la luce dell’amore che ci hai dato. E in questa lotta abbiamo trovato tanti alleati, la famiglia, gli amici, i medici. Grazie a te abbiamo vissuto la profondità di tante persone, di chi dona se stesso senza avere nulla in cambio. E se contro la malattia si può perdere, chi cura una persona vince sempre.
Alle prese con un dolore incommensurabile, Serena e Matteo hanno raccontano con la voce rotta dal pianto che “Angelica ha cambiato il mondo attorno a sé e coloro che l’hanno incontrata”. “Grazie per tutto quello che ci hai regalato – le hanno detto, salutandola per un’ultima volta -. Il nostro viaggio insieme non finirà mai”. Le loro parole sono state seguite da un lungo applauso dei presenti. All’uscita del feretro dalla chiesa, prima della sepoltura della piccola nel campo dei bambini del cimitero Flaminio-Prima Porta, la folla ha liberato in aria palloncini bianchi e rosa in suo onore. “Sarà il fiore più bello che sboccerà nella primavera eterna, l’angelo di Casal Bertone”, aveva sottolineato don Pulcinelli nel corso della celebrazione. Poi, rivolgendosi ai genitori della bimba, che proprio lui aveva unito in matrimonio, aveva aggiunto: “Questi fantastici genitori farebbero tutto da capo, vero?”. La risposta era stata positiva.