Rachele Silvestri, la deputata 36enne di Fratelli d’Italia, ha recentemente denunciato il fatto di essere costretta a fare il test di paternità al proprio figlio. Ecco chi è la politica ex cinque stelle e ora in Fratelli d’Italia.
Chi è Rachele Silvestri
Rachele Silvestri è una deputata di Fratelli d’Italia. Si è diplomata all’istituto tecnico commerciale ed in passato ha lavorato in qualità di addetto vendite in supermercato di Ascoli. La sua carriera politica inizia con le elezioni politiche del 2018 quando viene eletta deputata del Movimento 5 Stelle. Dal 2018 al 2020 è segretaria all’interno della X Commissione attività produttive, commercio e turismo. A inizio 2020 esce dal Movimento 5 Stelle e passa al Gruppo misto. Poi nel 2021 aderisce a Fratelli d’Italia insieme a De Toma e Drago anche loro ex pentastellati. Alle elezioni politiche anticipate del 2022 risulta eletta nel collegio plurinominale dell’Abruzzo.
La lettera sul test di paternità
Oggi la deputata ha inviato una lettera al Corriere della Sera sulla quale scrive di essere stata costretta a fare il test di paternità per suo figlio di tre mesi. Alla fine il padre è il suo compagno. Quindi qual è stata la motivazione per fare un test di paternità? Lo spiega proprio la deputata che racconta nel corso della sua lettera il perché dell’addio al M5s e l’adesione al partito di destra Fratelli d’Italia. Si parla anche di una relazione clandestina dalla quale la deputata avrebbe ottenuto dei vantaggi: ed è proprio da questa millantata tresca che sarebbe nato il bambino. Una notizia falsa ulteriormente smentita dal test del DNA fatto dalla deputata. Le voci attribuivano il bambino, infatti, a un importante esponente di Fratelli d’Italia.
“Perché, quindi, l’ho fatto? E, soprattutto, perché chiedo che venga riportata la notizia sui giornali? Se la fantasia (o la curiosità) vi sta portando chissà dove, leggete, e poi, mi auguro, vi indignerete insieme a me. Perché, delle volte, la becera realtà arriva a superare anche la più fervida fantasia Nel 2019 sono uscita dal Movimento e, dopo un periodo nel gruppo Misto, ho aderito a Fratelli d’Italia. È stata una scelta di cuore e di ragione, perché col partito di Giorgia Meloni condividevo da tempo le idee e il coraggio. Circa un mese fa, una persona amica mi racconta che gira la voce che il mio bambino non sarebbe figlio del mio compagno, ma di un politico molto influente di Fratelli d’Italia, a sua volta sposato. Mio figlio sarebbe, quindi, nato da una relazione clandestina, grazie alla quale io avrei anche ottenuto la mia candidatura. Riuscite soltanto a immaginare come mi sono sentita? Non bisogna essere una donna per capire lo schifo, la violenza, l’umiliazione. Mi chiedo: ma in quanti modi il corpo di una donna può essere violato, calpestato, abusato? Quante volte il dono della procreazione può essere strumentalizzato e degradato? In nome di cosa è giustificabile la violenza su un bambino appena nato? Non so chi sia stato. Molti, però, hanno scelto di condividere una evidente calunnia, di telefono in telefono, di chat in chat, rendendosi complici di questo schifo. E anche chi sa ma ha deciso di non parlare lo è. “Ho scelto di rendere pubblica questa storia per tutelare mio figlio e Fabio, legittimo papà e mio amato compagno. Il mio augurio è che nessuno sia indulgente con l’autore della calunnia e con chi contribuisce a diffonderla”
Rachele Silvestri al Corriere della Sera, 5 aprile 2023