Superbonus 110, sblocco cessione crediti ultime notizie. Ha ricevuto il via libera alla Camera il disegno di legge di conversione del decreto Superbonus, che dovrà essere approvato in via definitiva entro il 17 aprile.

Superbonus 110, sblocco cessione credito ultime notizie

Per quanto riguarda la spinosa questione della cessione dei crediti, coloro che avevano già iniziato i lavori o richiesto i titoli edilizi allo scorso 17 febbraio potranno continuare a poter cedere il credito, così come possono proseguire le operazioni su tutti i crediti già oggetto di prima cessione. Per le nuove ristrutturazioni invece sono aboliti cessione del credito e sconto in fattura.

Riguardo ai crediti incagliati, il decreto prevede che le banche potranno compensare parte dei crediti edilizi con BTP

“sottoscrivendo emissioni di buoni del tesoro poliennali, con scadenza non inferiore a dieci anni, nel limite del 10 per cento della quota annuale eccedente i crediti d’imposta. Il primo utilizzo può essere fatto in relazione alle ordinarie emissioni effettuate a partire dal 1° gennaio 2028”.

Protesta del M5S in Parlamento

Ieri, dopo il via libera dell’aula al dl Superbonus., c’è stata una nuova protesta con da parte dei deputati 5 Stelle alla Camera, che hanno indossato dei caschetti da cantiere. Sul tema Agostino Santillo, deputato del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus:

“La cancellazione del Superbonus è una delle questioni della protesta. Quella più importante è il blocco della cessione dei crediti di cui si avvalevano i bonus edilizi. Noi abbiamo detto che c’è bisogno di affrontare l’emergenza dello sblocco dei crediti incagliati. I cassetti fiscali delle imprese si sono riempiti e non hanno liquidità per pagare i loro operai, bisogna sbloccare questi crediti, invece il governo ha sancito lo stop definitivo alla cessione dei crediti e per questo è scoppiata la protesta. Adesso chi ha avviato i lavori ha il tempo di completarli entro le scadenze previste, ma il meno abbiente, mentre prima poteva andare da un fornitore a farsi applicare lo sconto in fattura, adesso non potrà farlo più. Adesso la cessione dei crediti non è più possibile. Gli esodati del Superbonus dimostrano che abbiamo 40mila imprese che stanno fallendo, centinaia di migliaia di lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro. Abbiamo migliaia di contratti di lavoro che prima valevano e che adesso sono carta straccia. Secondo noi il meccanismo di cessione dei crediti d’imposta genera un circuito creditizio che è come una moneta fiscale, quindi il sistema bancario non vuole una moneta parallela. Noi non vogliamo generare debito. Per noi il Superbonus al 110% doveva finire, ma vogliamo perennemente un bonus variabile che premi i meno abbienti e che vari dal 40 al 90%. Se una persona non ha i soldi per fare i lavori e non può affidarsi al meccanismo della cessione del credito, quei lavori non potrà mai farli. Quella dei bonus edilizi è una politica che genera investimenti e occupazione, questo è il vantaggio.

Sia Eurostat che Istat hanno detto che la cessione dei crediti non genera debito e che protegge i meno abbienti, con questo meccanismo si può dare ai meno abbienti la possibilità di efficientare la casa. Con la cessione dei crediti noi potremmo ottemperare alla direttiva dell’UE sulle case green in meno di 10 anni, potremmo essere i primi in Europa”.