“Il male è più potente del bene?”. E’ la domanda che il giornalista Matteo Menetti ha posto al teologo Vito Mancuso e ne è scaturito un dialogo molto chiaro e ricco di spunti di riflessione. La risposta alla domanda: “Comunemente oggi si ritiene sia così. Gli esseri umani, come corpo fisico, sono soggetti alla dinamica delle forze, in particolare alla forza di gravità, che essendo più potente di noi, ci attrae. Siamo per natura sedotti dalla potenza, ma la forza di gravità non agisce solo sul piano fisico, ma anche a livello psichico. Parte degli esseri umani, per ignoranza – e lo sottolineo -, ritiene che il male sia più forte. Male, imposizione, violenza, volontà personale, schiacciare il prossimo. Per tanti tutto questo è carico di fascino”.
La vera alternativa è tra Ingiustizia e Giustizia
E’ l’ego che si rallegra di se stesso:
“Un’euforia dell’essere, in fondo; io non contrappongo male a bene o a misericordia, ma male a giustizia, cioè relazione ordinata, cioè la volontà di affermare se stesso senza calpestare gli altri, ma in armonia con il prossimo. La vera alternativa è tra ingiustizia e giustizia, tra forza e giustizia, la prima intesa in quanto violenza, la seconda in quanto potenza dell’equità. Quest’ultima è forse meno appariscente, ma ma più resistente perché la giustizia è una forza che resiste, mentre la forza che si impone non crea struttura poiché non tutti possono essere riconosciuti per ciò che sono. Le faccio un esempio, le famiglie più resistenti non son quelle dove il pater familias è despota, ma quelle in cui tutti si sentono riconosciuti nelle loro individualità. Questo vale anche per le aziende, in cui i dipendenti si sentano accolti e rispettati. E può essere applicato anche agli Stati”.
E voi che ne pensate?
Stefano Bisi