Nella nuova rubrica di Tag24 “Non solo trentatrè”, curata dal Prof. Enrico Ferri e dal Prof. Claudio Loffreda-Mancinelli, ci occupiamo di salute, prevenzione e stili di vita.

Oggi parliamo di longevità, con il prezioso contributo del Professor Camillo Ricordi. E’ direttore Emerito del Diabetes Research Institute e dirige la Divisione di Trapianti Cellulari dell’Università di Miami, Florida. Inventore del metodo per isolare le cellule produttrici di insulina (isole di Langerhans) dal pancreas, ha ottenuto i primi successi nei trapianti di isole con la procedura che è tuttora utilizzata in tutto il mondo. Ha ricevuto il World Prize in Surgery (Ginevra, CH), l’Outstanding Scientific Achievement Award (American Diabetes Association) ed è stato nominato Cavaliere Ufficiale (Ordine al Merito) dal Presidente della Repubblica Italiana. Membro della National Academy of Inventors USA e del Consiglio Superiore della Sanità italiano. Ricordi è autore di più di mille pubblicazioni scientifiche e le sue ricerche sono tra le più citate nella pubblicistica medica internazionale. Come inventore, ha ottenuto 27 brevetti.

Professor Camillo Ricordi

Longevità sana, oggi è possibile

Professor Ricordi, come possiamo raggiungere una longevità sana?

La longevità sana non è ottenibile con una pillola magica, ma attraverso un insieme di fattori.

Nel mondo la popolazione oltre i 65 anni raddoppierà nelle prossime due decadi.  Il 90% è affetto da una patologia cronica degenerativa, il 75% da due. 

Il quadro clinico di molte patologie di tipo infiammatorio, malattie autoimmuni, malattie cronico-degenerative peggiora col progredire dell’età. Le malattie autoimmuni (causate da una reazione scorretta del sistema immunitario, che per errore attacca e distrugge i tessuti sani del nostro organismo riconoscendoli come estranei) colpiscono il 20% della popolazione con oltre 100 patologie diverse, tra cui la celiaca, la dermatomiosite, alcune patologie della tiroide, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, il lupus e il diabete di tipo1.  Queste malattie, non trasmissibili, hanno degli elementi comuni come fattori di rischio che si cerca di prevenire modificando stili di vita, nutrizione e assumendo sostanze integranti”. 

Le cause dell’aumento delle malattie autoimmuni

La dieta Mediterranea non ci pone al riparo da certe patologie? Quali sono le cause dell’aumento delle malattie autoimmuni?

“Negli ultimi 30-40 anni c’è stata un’evoluzione della nutrizione.  Purtroppo, la nostra dieta è spesso ricca di alimenti con alte proprietà infiammatorie, che hanno effetti nocivi sul sistema cardiovascolare, autoimmune, articolare e riproduttivo. Se si guardano i test che misurano i livelli d’infiammazione nei pazienti, vediamo che sono saliti anche in Italia, a livelli simili a quelli statunitensi.  Fast food, cibi sempre più elaborati, alto indice glicemico, alto indice di grassi hanno prodotto questa situazione.  L’Italia è tra i primi tre paesi in Europa per obesità infantile.  Negli ultimi anni la longevità negli Stati Uniti è diminuita. Si prevede che i bambini di oggi potrebbero vivere meno dei loro genitori. Sarebbe la prima volta che una generazione vivrebbe meno della precedente.

Tra le varie sostanze assorbite nella dieta, particolare importanza rivestono due acidi grassi polinsaturi: Omega 3 e Omega 6. Entrambi svolgono un ruolo cruciale nella funzione cerebrale e nella normale crescita e sviluppo.

Gli omega-3 aiutano a prevenire le malattie cardiache e l’ictus, possono aiutare a controllare il lupus, l’eczema e l’artrite reumatoide e possono svolgere ruoli protettivi nel cancro e in altre condizioni.  Pesce azzurro, merluzzo, ostriche, noci, vegetali, frutta, sono parte di una dieta ricca in Omega 3.  L’omega 3, presente nel pesce, i polifenoli, le sirtuine, (proteine prodotte normalmente dal nostro organismo e in grado di rallentare l’invecchiamento cellulare), Vitamina D, Vitamina C, sono tutte componenti dalle capacità antiossidanti, antiinfiammatorie, e protettive dei tessuti.  

Gli omega-6 aiutano a stimolare la crescita della pelle e dei capelli, mantenere la salute delle ossa, regolare il metabolismo e mantenere il sistema riproduttivo.

Gli acidi grassi Omega-6 si trovano negli oli vegetali, nelle noci, nei semi e tofu.

Ma ricchi di Omega-6 sono anche cibi malsani quali spuntini confezionati, fast food, torte, carni grasse rosse e salumi, cibi sempre più elaborati, cibi di alto indice glicemico, e olii vegetali raffinati. 

I problemi appaiono quando, a causa di una dieta non bilanciata, il rapporto tra Omega 6 e omega 3, che dovrebbe essere tra 1,5 e 3, raggiunge valori ben più elevati.  In questi casi, la concentrazione enormemente superiore di Omega 6 causa effetti nocivi: un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, cancro, malattie infiammatorie e autoimmuni”.

Il problema, quindi, è soprattutto nel rapporto completamente stravolto tra acidi grassi Omega 6 e Omega 3″.

Come è cosa dobbiamo fare per invertire questa tendenza?

“Tre sono i pilastri per raggiungere un equilibrio ottimale, sia fisico che psicologico: 

scelte alimentari, attività fisica, uso di sostanze integranti con proprietà protettive.

Parliamo per prima cosa della Dieta.  Essa deve essere varia, con uso delle produzioni stagionali e locali e limitando l’uso di carni rosse.  È comunque importante fare distinzione tra carne rossa e carne rossa.  Ad esempio, la chianina e la piemontese, hanno un bassissimo indice di grassi in confronto alla Angus Americana.  In questi casi andrebbero privilegiate carni provenienti da pascoli e non da allevamenti intensivi.  Stesso discorso per le uova, con differenze notevoli tra quelle provenienti da galline ruspanti e quelle d’allevamento, o del latte, che varia nei suoi componenti protettivi a seconda provenga da una mucca da pascolo o, appunto, d’allevamento.

È preferibile mangiare carni bianche“.

Quali prodotti dovremmo cercare di consumare?

Privilegiare il pesce.  Purtroppo, anche questo alimento è sempre più contaminato, soprattutto nei pesci più grandi come pesce spada o tonno che sono sconsigliati soprattutto alle donne in gravidanza.  Più il pesce è grande, pesci di profondità, più tende ad accumulare metalli pesanti, mercurio, sostanze contaminanti.  Bisognerebbe quindi scegliere pesci più piccoli, di superficie. Noi siamo quello che mangiamo, ma anche quello che gli animali mangiano.

Uno studio condotto su decine di migliaia di pazienti dimostra che il consumo moderato di vino, soprattutto il rosso, è associato ad un prolungamento della vita.  La possibile correlazione tra consumo alcolico e cancro è stata proposta da uno studio Coreano, ma le conclusioni raggiunte non sono scientificamente correlabili al consumo di vino.

Anzi, recenti studi individuano nel consumo di vino con moderazione, uno dei 4 fattori, insieme a livelli di Vitamina C adeguati, il non fumare e l’esercizio fisico, le ragioni del prolungamento della vita di ben 14 anni.

Parliamo ora di Carboidrati, componenti fondamentali della cucina Italiana e dieta Mediterranea. È preferibile scegliere i carboidrati con basso indice glicemico (IG) per evitare i picchi di insulina e di glicemia. 

Tra i carboidrati a basso IG troviamo alcuni cereali e pseudo-cereali come l’orzo, il farro, l’avena, il grano saraceno e la quinoa.  Pasta e pane di grano, invece, sono inseriti nella fascia a IG medio.  Consumare regolarmente pasta e pane integrali, ricchi di fibre, è una buona abitudine.

L’indice glicemico dei cibi è correlato ai valori energetici e qualitativi di ogni alimento. Quindi è senza dubbio più corretto parlare di indice glicemico dei pasti e non dei singoli alimenti”.

Professore alcuni esperti consigliano anche periodi di digiuno per “resettare l’organismo”.  La sua opinione?

“Molti studi riportano effetti benefici su metabolismo e sulla efficienza del fegato quando la tecnica del digiuno intermittente viene adottata.  Per ottenere buoni risultati basta evitare cibo dopo le 9 di sera e fare una colazione molto leggera, (yogurt magri, caffè, evitando marmellate, burro o colazioni all’americana).  Contrariamente una colazione abbondante e ricca di zuccheri e sostanze grasse, provocheranno quell’innalzamento glicemico, picchi di insulina, che dopo poche ore stimoleranno maggiormente l’appetito.  Contrariamente con una colazione leggera in pratica si sta quasi completamente a digiuno dalle 9 serali fino a pranzo”.

L’importanza dell’attività fisica

Professore ci parlava dell’attività fisica come uno dei pilastri di una vita sana.  Che tipo di attività ci consiglia?

“È vero, l’esercizio fisico è un pilastro della longevità sana.  L’esercizio fisico oltre a mantenere il tono muscolare, attiva la produzione di sirtuine che sono le molecole della longevità.  Questo però avviene solo fino ad una certa età.  Questo fenomeno andrà quindi a scemare e sarà necessario integrare la dieta con polifenoli attivatori di sirtuine.  L’esercizio fisico, inoltre, attiva il sistema endocannabinoide. Vi è anche un effetto ansiolitico antidepressivo molto importante per il benessere mentale, è una protezione naturale verso ansia e depressione.

L’esercizio fisico comunque non deve essere estremo, ma proporzionato ad età e stato di salute”.

La funzione degli integratori

Parliamo adesso di integratori.  Perché e come usarli?

“Il cibo, la dieta, da soli non sono sufficienti per assorbire quantitativi ottimali di omega 3 o sostanze protettive, anche per motivi di controllo calorico, controllo del peso.  Ecco la necessità di “integrare”.

Ormai l’importanza di queste sostanze è chiaramente dimostrata dal punto di vista scientifico.

Un recente studio di pazienti con basso livello di Vitamina D ha dimostrato la possibilità di ammalarsi di Covid, 14 volte superiore a pazienti con livello normale.  E questo solo per la Vitamina D.  Se un paziente ha valori inferiori a 20 rispetto al normale 40-70mg/ml, avrà meno protezione verso molte forme di patologie croniche.  Stesso discorso vale per gli Omega 3.  Infatti, in soggetti con bassi livelli di omega 3, si possono sviluppare autoanticorpi del diabete con 4 volte la possibilità di sviluppare diabete autoimmune.  Un nuovo studio pone in risalto come l’assunzione di Vitamina D e Omega 3 conferiscano una ulteriore protezione del 39% dallo sviluppare qualsiasi patologia autoimmune.  Quindi ciò che sta emergendo è che attraverso semplici regole di nutrizione e con l’uso di sostanze protettive si può rieducare il sistema infiammatorio immune e modulare le reazioni anomale”. 

Ma queste sostanze possono esser prese senza controllo e in maniera “fai da te”?

Assolutamente no.  È fondamentale avere un controllo medico e fare dei test di base per valutare il livello delle componenti che si vogliono integrare e per evitare problemi dovuti ad un eventuale livello troppo alto.

Questi prodotti sono di facile reperibilità.  Un prodotto vale l’altro o ci sono differenze sostanziali?

“Negli omega 3 è importante non solo la potenza, il dosaggio, (il contenuto dovrebbe avere un rapporto 2:1 epa/dha) ma soprattutto la possibile presenza di contaminanti.  Ci sono prodotti in cui ogni lotto è testato.  I prodotti “purificati” dovrebbero contenere meno di 45 ppb (parts per billion).

Stesso concetto va applicato ad altri prodotti.  Importante capire esattamente la composizione e qualità del prodotto, indipendentemente dal prezzo.

Vorrei concludere con una considerazione: Aggiungere un anno di longevità sana fa risparmiare ogni anno, 38 trilioni di euro all’economia globale.  Questo dato da solo dovrebbe essere un incentivo importante per investire in salute.  Con i costi delle spese sanitarie, il 20% del Pil negli Stati Uniti e 9-11% per molti paesi europei, il 90% dei quali vengono spesi per malattie degenerative legate all’invecchiamento malsano e in gran parte prevenibili, un investimento considerevole nella prevenzione sarebbe auspicabile.

Il Nostro protocollo è visionabile a: 

https://www.fit4pandemic.org

ttps://www.fit4pandemic.org/theprotocol

Ricordiamo l’importanza assoluta di pianificare qualsiasi trattamento col proprio medico.

Dolenti note: i costi.

Non rientrano tra le spese detraibili (o deducibili) quelle per l’acquisto di “parafarmaci” (per esempio, integratori alimentari, prodotti fitoterapici, colliri e pomate), anche se acquistati in farmacia o assunti a scopo terapeutico su prescrizione medica”.

Per chi volesse approfondire i temi trattati nell’intervista, ricordiamo il libro di Camillo Ricordi, Il Codice della longevità sana, Mondadori, 2022.

Il prossimo articolo della rubrica Non solo trentatré si intitolerà “AIDS, luci ed ombre: 40 milioni di malati, ma non si muore più. Prossimo obiettivo il vaccino” e sarà pubblicato il 19 Aprile.  L’articolo presenterà un’intervista al professor Guido Silvestri, Capo del Dipartimento di Patologia e Medicina di Laboratorio presso la Emory University School of Medicine, di Atlanta.