Matteo Renzi direttore de Il Riformista. Il fondatore di Italia Viva ed ex Presidente del Consiglio, esordisce su Twitter con queste parole: “Ho accettato una sfida affascinante. Per un anno sarò il nuovo direttore de Il Riformista”.
Matteo Renzi a Il Riformista: nuovo incarico
Matteo Renzi direttore de Il Riformista: questo è il nuovo incarico di Renzi che solo qualche giorno fa nel corso di un’intervista, aveva dichiarato di volersi tenere ben lontano dalla luce dei riflettori e prendersi un po’ di tempo per se stesso. Evidentemente il fondatore di Italia Viva non sa stare con le mani in mano e non ha perso tempo, accettando immediatamente il nuovo incarico da direttore, succedendo a Piero Sansonetti che invece passa a tirare le redini de L’Unità.
Il quotidiano Il Riformista è noto a tutti per le sue battaglie contro il populismo anche politico e per essere all’insegna del garantismo e in molti già si chiedono se Matteo Renzi sia la persona adatta a ricoprire il suo a lui assegnatogli, di prestigio e importanza quale quello da direttore della testata.
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Le parole dell’editore Alfredo Romeo
Il quotidiano dell’editore Alfredo Romeo passa così dalle redini di Sansonetti a quelle di Matteo Renzi, che per anni ha guidato il Paese e che ora si ritrova a dirigere un quotidiano così importante.
Lo stesso Romeo ha recentemente commentato la scelta di Renzi, ritenuta la più giusta per il quotidiano.
“Il Riformista tornerà alla sua vocazione originale liberal-democratica, garantista e pluralista, rappresentando tutte le idee costruttive che vanno dalla sinistra più moderata di ispirazione socialista e democratica, alle tradizioni popolari e quelle liberali, con uno sguardo fortemente rivolto al futuro del mondo. Per questo ho chiesto a una personalità italiana di grande spessore, come Matteo Renzi, di assumerne la direzione. E lui, generosamente, ha accettato”.
Le dichiarazioni di Matteo Renzi
Non tardano ad arrivare le prime dichiarazioni alla stampa da parte di Matteo Renzi che, davanti a una platea gremita di giornalisti, nella sala conferenze dell’Associazione della Stampa Estera ha dichiarato:
“La vera notizia è riportare in edicola l’Unità. Capisco che stupisca la mia scelta. Ho una passione per il rapporto tra verità e viralità. Quando lasciai Palazzi Chigi dissi che stavamo entrando nell’era della post verità. Sono sensibile ai temi dell’informazione e delle fake news. Un giornale libero deve essere credibile, deve riuscire a fornire una narrazione credibile. Il Riformista non è il sovranismo di Meloni né la linea di Schlein e Conte. Tra l’approccio dei sovranisti e quello della sinistra radicale c’è una maggioranza silenziosa. Una parte di Paese che c’è, che crede nella politica 4.0, che non si possa essere sovranisti in un mondo globalizzato, che non si può non chiedere il Mes per risolvere il problema delle liste d’attesa nella sanità. Cercheremo di essere la casa di chi pensa che il riformismo deve essere una casa accogliente. Non lascio, ma raddoppio. Continuerò a fare il lavoro di parlamentare d’opposizione. Ci metto il carico di un’operazione culturalmente importante che serve al Paese. C’è un mondo che vuole un sì al nucleare e all’innovazione. Non saremo legati strettamente al Terzo polo, il Riformista ambisce ad essere letto da un pezzo di mondo dell’attuale maggioranza (Forza Italia, Udc e i moderati) e un modo del Pd che non si riconosce nella sua segretaria.”
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