Trump in arresto, orami non si torna più indietro. L’uomo che l’ha inchiodato e accusato davanti al mondo si chiama Alvin Bragg. Il suo nome ora lo sanno tutti ed è proprio lui che punta il dito nei confronti di Donald Trump.
“Non possiamo normalizzare e non normalizzeremo una condotta criminale“. Dice senza mezzi termini il procuratore di Manhattan, cercando di spiegare alla stampa le accuse che sono piovute addosso a Trump.
Trump in arresto. L’uomo che l’ha inchiodato
L’ex presidente avrebbe fornito “34 false dichiarazioni per coprire altri reati. Questi sono reati penali nello Stato di New York. A prescindere da chi li abbia commessi”, ha detto Bragg. “Tutti sono uguali davanti alla legge. Nessuna somma di denaro e nessuna quantità di potere” lo cambia, ha aggiunto.
L’ex presidente Usa Donald Trump è stato incriminato dalla giustizia newyorchese e sarà quindi processato, forse non prima di gennaio dell’anno prossimo anche perché, secondo Bragg, ha “orchestrato” una serie di pagamenti per soffocare tre “vicende imbarazzanti” prima della campagna per le elezioni presidenziali del 2016.
Secondo il procuratore Alvin Bragg che ha letto all’ex presidente i 34 capi di accusa sui quali Trump si è dichiarato non colpevole, un custode della Trump Tower ha ricevuto 30 mila dollari per non parlare di un “bambino nascosto” sul quale pretendeva di avere informazioni; una donna che si presentava come ex amante ha ricevuto 150 mila dollari e la orha ottenuto 130 mila dollari per tacere su una presunta relazione extraconiugale con Trump.