Grave episodio di violenza nel mondo del calcio, dove un dirigente malato di sla è stato aggredito durante un match. Protagonista Stefano Turchi dirigente della squadra Brusaporto. Turchi è stato aggredito, secondo quanto riporta l’Eco di Bergamo, dal genitore di uno dei ragazzi dell’Uesse Sarnico, la squadra contro cui giocava il Brusaporto. L’uomo ha infatti aggredito Turchi, ex calciatore di 54 anni e affetto da Sla, con calci e pugni.

Turchi, di ruolo centrocampista, ha così commentato l’accaduto: “Così non si fa calcio, sono distrutto moralmente“, dice. “Sono anche spaventato al pensiero che una persona come me che ama il calcio e che si trova in condizione di non potersi difendere può diventare vittima di una tragedia. Sto pensando di abbandonare tutto, di farmi indietro, nonostante tutta la mia vita sia stata dedicata al calcio», ha concluso. Le società si sono dissociate da quanto accaduto”. Turchi ha scoperto nel 2007 di avere la sclerosi laterale amiotrofica, a causa della quale è costretto a muoversi sulla sedia a rotelle.

Calcio, aggredisce dirigente malato di sla: la dinamica

Secondo la denuncia presentata ai carabinieri, Turchi si trovava al campo di calcio di Albano Sant’Alessandro per seguire l’Under 17. Uno dei ragazzi dell’Uesse Sarnico si sarebbe sentito male durante la partita. Stando a quanto si legge nella denuncia – spiega l’Ansa – il padre del ragazzo avrebbe poi preso l’auto e sarebbe entrato nell’area per prendere il figlio. A quel punto però il giovane calciatore si era ripreso e aveva continuato a seguire la partita in panchina. Il padre, invece di lasciare il campo con l’auto, è rimasto al lato a guardare la partita. Gli animi si sono accesi e il padre del ragazzo ha iniziato a inveire contro chi era sul rettangolo di gioco. A quel punto Turchi ha cercato di calmare l’uomo, riuscendo a rimediare solo calci e pugni.