Spese DSA detraibili: come ogni anno sta per giungere il momento probabilmente più stressante dell’anno della vita di un contribuente nel quale è previsto l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate.
Ciò nonostante, malgrado ogni contribuente debba versare una certa quantità di imposte in base a quanto ha guadagnato nel corso dell’anno precedente, costui avrà la possibilità di vedere scontata la somma di denaro che deve versare al Fisco, grazie alla previsione di alcune tipologie di detrazioni fiscali che sono previste dalla legge.
Una di queste è la possibilità di ottenere una detrazione fiscale pari al 19% nel caso in cui durante il corso dell’anno 2022 il contribuente abbia sostenuto delle spese per minori o maggiorenni con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento).
Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere nel dettaglio come devono essere inserite queste spese in modo da ottenere le detrazioni fiscali spettanti all’interno del modello 730.
Spese DSA detraibili: ecco come compilare la dichiarazione dei redditi 2023 per ottenere una detrazione fiscale del 19%
Le spese per minori o maggiorenni con DSA devono essere inserite all’interno del “Quadro E – Oneri e spese” del modello 730, per poter essere portate in detrazione.
All’interno di tale sezione della dichiarazione dei redditi 2023, in particolare, devono essere indicate le spese che il contribuente ha sostenuto durante il periodo d’imposta 2022, le quali danno diritto a beneficiare di una detrazione d’imposta o di una deduzione dal reddito.
In questo caso, ovvero in caso di sostenimento di spese per minori o maggiorenni con DSA, il contribuente potrà beneficiare di una detrazione d’imposta di importo pari al 19% della spesa effettivamente sostenuta durante il corso dell’anno precedente.
In particolare, all’interno della sezione I del quadro E del modello 730 (Rigo da E8 a E10) il contribuente potrà portare in detrazione le seguenti spese:
- codice 44 – spese per minori o maggiorenni con DSA, detrazione d’imposta pari al 19% per le spese che vengono sostenute in favore dei minori o di maggiorenni con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA).
L’agevolazione, in particolare, spetta fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado per:
- l’acquisto di strumenti compensativi e di sussidi tecnici informatici previsti all’interno della legge n. 170 dell’8 ottobre 2010, necessari all’apprendimento;
- l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento delle lingue straniere.
La detrazione d’imposta spetta anche per le spese sostenute per i figli e, in generale, per tutti i familiari per i quali è riconosciuta una detrazione per carichi di famiglia.
I beneficiari devono essere necessariamente in possesso di un certificato medico rilasciato dal Servizio sanitario nazionale, da specialisti o strutture accreditate, il quale attesti, per sé o per il proprio familiare, la diagnosi di DSA.
Infine, per quanto riguarda l’importo che viene concesso in detrazione ai contribuenti, la legge ha previsto che a partire dall’anno 2020 coloro che hanno conseguito un reddito complessivo superiore ad una determinata soglia, non ricevano l’importo per intero, ma una detrazione che decresce in base all’aumentare del reddito. In particolare:
“Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione d’imposta per alcune delle spese indicate in questa sezione varia in base all’importo del reddito complessivo. In particolare, essa spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento del predetto limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro. Per la verifica del limite reddituale si tiene conto anche dei redditi assoggettati a cedolare secca”.
LEGGI ANCHE Spese sportive detraibili: ecco cosa si può portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi 2023