Cosa fa rima con sostenibile? Il consapevole. Siamo nel mondo della moda e da qualche anno ormai, i consumatori sono sempre più esigenti e cercano di acquistare capi sempre più in linea con le regole della sostenibilità. È così che si arriva a un concetto di moda consapevole: il consumatore vuole valorizzare il processo delle industrie tessili, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale. L’utente finale si rende un partecipante attivo di questa catena della moda e diventa quasi un coprotagonista.
All’interno dell’industria della moda, un numero sempre maggiore di Brand sta lavorando affinché si riduca l’impatto ambientale e sociale. Gli italiani vestono sempre più green, pensano al cambiamento e vogliono rendersi partecipi di un senso di positività e di concretezza nel mondo della sostenibilità. Fino ad oggi a guidare questo movimento ci sono cinque aziende internazionali:
- Patagonia
- Pangaia
- 4Ocean
- Timberland
- Stella McCartney
La moda consapevole e i 9 brand internazionali che la rispettano
Dalla mini bag alla gonna a sirena, abbiamo trattato i trend da tenere d’occhio nella stagione primavera estate 2023, ma quali sono davvero i brand che rispettano la sostenibilità oggi e lavorano per ridurre l’impatto ambientale? Comprare meno e comprare meglio ecco quali sono le regole basilari per acquistare secondo le regole di una moda consapevole. Per rispettare questo paradigma, vogliamo consigliarvi 9 brand da tenere d’occhio durante il mese di aprile:
- Sake Eku – brand peruviano, innovativo e ecosostenibile noto per comunicare la tradizione del
Paese attraverso i propri vestiti. In Italia si sono fatti notare presso l’Hub “Designers for the planet” a Milano a fine febbraio scorso e hanno potuto mostrare la loro collezione fatta di: rifiuti della pelle di pesce e la lana di Alpaca, oltre a vari tipi di pelle che non comporta il sacrificio umano. - Lucy & Yaks – brand indiano, punta il focus sulla lavorazione del cotone biologico e del movimento più comodo possibile. Propone capi interamente lavorati a mano, in un ambiente etico e indipendente.
- Pairi Daenza – brand iraniano che racconta la rivoluzione del paese attraverso gli abiti di queste due sorelle. La speranza, la vita e la libertà sono il grido comunicato attraverso attraversi capi pratici e che incontrano la tradizione iraniana con quella della sartoria italiana, come ad esempio i tappeti di casa.
- Le Sori Balbo di Vinadio – brand piemontese che punta l’attenzione sulla ricerca. Le due sorelle italiane producono borse fatte a mano, scegliendo colori e materiali seguendo l’ispirazione e un’accurata ricerca.
- Afrika project – brand spagnolo che recupera materiali come il mohair, provenienti da allevamenti sostenibili, realizzando capi esclusivi e privi di categorie di riferimento.
- Gouvarde – brand musulmano che si divide in tre città completamente diverse (Instanbul, Los Angeles e Berlino) al fine di produrre capi da eccedenze di tessuto e abiti dismessi, completamente genderless.
- Junk Eyewear – brand italiano di Treviso che si basa sulla produzione di occhiali in plastica. il materiale è completamente riciclato e proviene dalle reti da pesca. La particolarità consiste nella montatura che può essere rimossa e riciclata.
- Chitè – ancora un brand italiano che viene dal ramo della lingerie. I tessuti sono realizzati con materiali riciclati e certificati e si indirizza verso una vasta gamma femminile, al fine di abbracciare qualsiasi tipo di corpo con un servizio su misura.
- Aikyou – brand italiano che basa il suo credo sulla lingerie per piccoli seni. L’azienda crede nella meraviglia di un busto piccolo e lo valorizza attraverso capi certificati con materiali biologici e vegani approvati PETA.
Consapevolezza, rispetto per le materie prime ma soprattutto per l’utente finale, senza dimenticare l’attenzione per la condizione dei lavoratori. Queste sono le regole della moda consapevole, questi sono i paradigmi della moda del futuro.