Consumo farmaci in Italia. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha definito l’antibiotico resistenza uno dei principali problemi sanitari su scala globale. Ha infatti previsto che potrebbe causare fino a 10 milioni di morti entro il 2050, per dare un esempio si tratta di un numero paragonabile a quello dei decessi per cancro nel 2020. I costi, non solo in termini di vite umane, sarebbero altissimi, sono infatti stati stimati per una cifra superiore ai 100 trilioni di euro. Anche per questo già da anni sono in atto strategie per ridurre l’antibiotico resistenza e rapporti per monitorare l’uso di queste molecole, come quello dell’Agenzia italiana del Farmaco (l’Aifa) relativo al nostro paese nel 2021, curato dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed). Evidenzia come sia diminuito l’uso di antibiotici, soprattutto al Nord, ma anche come le prescrizioni siano ancora troppe.

Il rapporto dell’Aifa: “flessione del 3,3%”

I dati del Rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia 2021” evidenziano che continua il trend in riduzione del consumo di antibiotici in Italia: -3,3% nel 2021 rispetto al 2020. Ciononostante, ad almeno 3 cittadini su 10 è stato prescritto un antibiotico, soprattutto agli anziani. La prevalenza aumenta infatti all’avanzare dell’età, e raggiunge il 50% negli over 85. Anche i bambini prendono molti antibiotici, i maggiori consumi si concentrano tra i 2 e i 5 anni, quando 4 bambini su 10 hanno ricevuto almeno una ricetta. Spesso si tratta di farmaci acquistati privatamente e poi rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, di questa categoria fanno parte 4,1 dosi ogni 1000 abitanti, ovvero il 24%del consumo totale di antibiotici. Abbiamo speso a livello pro capite 2,25 euro, cioè 134 milioni di euro.

Il consumo di antibiotici resta tra i più alti dell’Ue

Il consumo di antibiotici in Italia è così diminuito nel 2021, ma confrontando i dati con l’Europa emerge come in Italia si faccia un maggior ricorso a quelli ad ampio spettro, che hanno però un impatto più elevato sullo sviluppo delle resistenze. Secondo gli esperti sarebbe infatti consigliabile prescrivere una molecola specifica per il tipo di batterio da contrastare e non sceglierne uno che vada bene per tutto. Il consumo medio di antibiotici nei Paesi Ue è stato infatti di 15,01 dosi ogni 1000 abitanti e di conseguenza l’Italia si pone al di sopra della media.