La contestazione dei tifosi napoletani contro Aurelio De Laurentiis prosegue finendo sotto l’occhio della Procura di Napoli. Le forze dell’ordine hanno avviato due indagini parallele: una sulla rissa verificatasi in Curva B durante il match fra la squadra di Luciano Spalletti e il Milan e un’altra parallela per le pressioni che i tifosi tenterebbero di fare nei confronti del Presidente del Club. Un pool di magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Amato, ha delegato accertamenti alla Digos coordinata dal primo dirigente Antonio Bocelli.
Contestazione a De Laurentiis, la procura indaga
La prima pista riguarda nello specifico le aggressioni scoppiate in curva B e sulle presunte imposizioni a cui sarebbero stati sottoposti i tifosi per mano di alcuni gruppi ultrà, i quali avrebbero vietato ai supporters azzurri di tifare e addirittura di dare le spalle al terreno di gioco. I reati ipotizzati al momento sarebbero rissa e violenza privata.
Il secondo filone invece vuole fare luce sulla presunta volontà da parte della tifoseria organizzata azzurra di esercitare pressioni nei confronti della società presieduta da Aurelio de Laurentiis. Al vaglio della Polizia di Stato ci sono già i video degli scontri in curva, innescatisi, sembrerebbe, quando uno dei gruppi ha intonato cori contro il presidente rompendo così il silenzio concordato. Al centro della protesta degli ultrà ci sarebbero soprattutto il “caro-biglietti”, la fidelity-card e, infine, la rigida applicazione delle norme che regolano l’introduzione di bandiere, tamburi e altro materiale utilizzato per supportare gli azzurri.
Anche la procura federale ha aperto un procedimento ai danni di Matteo Politano, reo di un gesto offensivo rivolto verso il settore ospiti occupato dai tifosi del Milan. In occasione del match di domenica, l’esterno che ha giocato con la maglia dell’Inter, si era toccato le parti intime rivolgendosi ai sostenitori del Milan presenti al Diego Armando Maradona come replica ad una serie di cori intonati contro di lui.
Normativa per l’ingresso di striscioni e bandiere
Il Napoli ha pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito dove spiega ai tifosi le modalità per far entrare le bandiere e gli striscioni allo Stadio Maradona in occasione delle partite casalinghe. Si deve solo seguire una procedura indicata sul sito ufficiale del Club azzurro dall’inizio della stagione e che viene rispettata anche dai tifosi ospiti. Per semplificare la visione della normativa, ecco allegato di seguito il link: https://sscnapoli.it/normativa-striscioni/
In merito a tale questione è intervenuto anche il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, nel contenitore radiofonico Radio Goal in onda su Radio Kiss Kiss Napoli:
C’è un regolamento per portare le bandiere e gli striscioni che bisogna rispettare. Nel settore distinti da mesi ci sono striscioni, inseriti osservando il regolamento d’uso. Basterebbe fare una domanda che dà luogo a delle verifiche sulla sicurezza e sul contenuto, dovrebbero essere cose ovvie ma a quanto pare non a tutti. La contestazione con mezzi pacifici è legale, non è proibito dissentire.
I 127 daspo da inizio stagione sono numeri che indicano come ci teniamo alla sicurezza allo stadio. Non sono d’accordo su questa doppia immagine che la città festeggia con colori e bandiere mentre allo stadio c’è qualcosa di brutto: è una narrazione che non racconta affatto la realtà di Napoli. Anche allo stadio c’è una parte di città rispettosa delle regole che vuole godersi lo spettacolo e festeggiare. Il comportamento di poche centinaia di persone non può infangare il comportamento di tante altre migliaia di tifosi corretti allo stadio.
Per quanto riguarda l’eventuale festa scudetto va analizzata sotto ogni profilo, incluso quello della sicurezza. Eccezionale sarà quella giornata: a fronte del flusso di persone per strada ci sarà la messa in sicurezza di alcune strade.