Murales Cittadella della Carità: per tutto il mese di aprile gli studenti del Liceo Artistico di via Ripetta saranno impegnati nella realizzazione di dipinti realizzati su pareti. Ne abbiamo parlato con Anna De Santis, dirigente dell’istituto, ad Open Day, su Radio Cusano Campus. “E’ un’occasione per concretizzare progetti che gli studenti elaborano durante l’anno scolastico. Sono opere vere, complete. La Caritas è nostra partner, abbiamo già lavorato a monumenti artistici che coniugano la sperimentazione coniugando concetti di inclusione, accoglienza. Non solo, abbiamo lavorato coi malati di AIDS realizzando mostre e installazioni nel parco di Villa Glori, e infine il bellissimo progetto che stiamo realizzando – ha affermato la dirigente De Santis – un progetto che a scuola era inizialmente stato progettato, adesso i ragazzi lo stanno realizzando”.

Murales Cittadella della Carità: chi stipula accordi e segue le attività?

Murales Cittadella della Carità: chi stipula accordi e segue le attività? “Un coordinamento spalleggia l’attività degli studenti: tutte le proposte che arrivano, alcune ce le andiamo a cercare, sono in collaborazione con le università, o con altri enti del terzo settore con cui tradizionalmente collaboriamo. Come ad esempio la Caritas. La scuola stipula una convenzione, abbiamo delle risorse dedicate, i professori si mettono in gioco e pensano ad attività che possono essere svolte al di fuori della didattica. Viene così realizzato un manufatto artistico che a scuola non potrebbe mai essere realizzato – ha aggiunto Anna De Santis – a scuola realizziamo i bozzetti, studiamo, creiamo simulazioni, poi la realizzazione dal vivo è vera, gli studenti imparano a collaborare e vedono il risultato concreto del progetto”.

A quale destino vanno incontro gli studenti?

Conosciamo bene i problemi degli artisti, e le criticità legate a chi opera nel settore. A destino vanno incontro gli studenti? “Alcuni si iscrivono all’università, altri prediligono le facoltà del mondo dello spettacolo, dell’arte, altri ancora si iscrivono presso le accademie artistiche, e altri entrano nel mondo del lavoro per quello che concerne la grafica, un’attività più diretta che trova un piccolo mercato nelle nuove aziende. Una buona parte si dirige verso le scuole superiori – si è congedata De Santis – sappiamo di molti studenti che scelgono l’estero e che stanno lavorando presso università prestigiose, dove stanno facendo strada. Lavoriamo per dare opportunità concrete ai ragazzi, forse in altri paesi europei si gode di possibilità diverse”.