L’ex presidente georgiano Saakashvili chiede di essere curato in Polonia. Al momento il politico è in arresto e deve scontare sei anni di carcere dopo essere stato “in esilioper otto anni all’estero.

Ex presidente georgiano Saakashvili curato in Polonia

Mikheil Saakashvili chiede di essere curato in Polonia. Già a marzo, un diplomatico europeo ha detto che i medici polacchi potevano visitare l’ex presidente georgiano. Da parte delle autorità georgiane è arrivato un secco no, inoltre è stato detto che gli avvocati di Saakashvili non hanno mai presentato richiesta ufficiale. C’è una discreta preoccupazione per il peggioramento delle condizioni di salute dell’ex presidente da parte dei medici che lo hanno visitato.

Chi è Mikheil Saakashvili

L’ex presidente georgiano Saakashvili è stato alla guida Georgia dal 2004 al 2013, prima di andare in esilio per otto anni: ha vissuto anche in Ucraina, dove ha ottenuto la cittadinanza e ricoperto incarichi politici. Nell’ottobre 2021 rientra illegalmente in Georgia e viene arrestato. Da lì è costretto a scontare una condanna a sei anni di carcere per “abuso di potere“, comminata in contumacia nel 2018. In segno di protesta contro la sua detenzione l’ex presidente ha osservato uno sciopero della fame lungo cinquanta giorni, attualmente è ricoverato in ospedale.

Il presidente ucraino Zelensky mostra le foto del presidente georgiano Saakashvili. EPA/SERGEY DOLZHENKO

Saakashvili chiede aiuto alla Cedu

La volontà del 55enne è quella di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo per avere il permesso di andare in Polonia dove verrebbe curato. I numerosi scioperi della fame hanno deteriorato le condizioni di salute di Saakshvili tanto da portarlo da 115 chili a quasi la metà del peso iniziale. L’ex presidente inoltre soffre di avvelenamento da metalli pesanti, anoressia e cachessia. Oggi Saakashvili ha scritto una lettera all’agenzia Afp dove scrive che il governo georgianonon permette ai medici polacchi di venire a visitarmi in ospedale a Tbilisi“. L’ex presidente dice che l’accesso ai medici polacchi potrebbero essere la sua “ultima possibilità di sopravvivenza“.