Il M5s protesta alla Camera contro il Dl Superbonus e la cessione dei crediti fiscali. Il vicepresidente del gruppo pentastellato Agostino Santillo ha spiegato il perché.

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Protesta da parte del M5S alla Camera dei deputati contro il dl Superbonus, il vicepresidente del gruppo pentastellato alla Camera Agostino Santillo ha motivato così il voto contrario: “Votiamo no a tutela dell’intera filiera dell’edilizia. Questo caschetto rappresenta lavoratori, imprenditori, tecnici che lavorano in cantieri oggi chiusi, grazie a voi“. Una protesta che poi è andata avanti anche nel corso della dichiarazione di voto: i deputati del Movimento hanno esibito i caschetti dei lavoratori dell’edilizia. Santillo ha poi accusato il governo di essere “esecutore di un tradimento portato avanti da un sistema istituzionale e bancario di cui fate parte“. L’accusa poi continua: “Volete un Pil da prefisso telefonico, minando la credibilità dell’Italia“. Santillo ha detto che è stato violato un patto con i cittadini e le imprese e poi ha chiesto “quale investitore viene in Italia così? Abbiamo milioni di edifici sotto sequestro, migliaia di lavoratori con le braccia incrociate. Votiamo no a tutela dell’intera filiera dell’edilizia. Questi cantieri oggi sono chiusi“.

Un fermo immagine mostra i deputati di M5S che hanno esposto nell’Aula della Camera dei giubbotti catarifrangenti anti infortunistica e dei caschetti da operaio al termine della dichiarazione di voto sul dl Superbonus pronunciata da Agostino Santillo, Roma, 4 aprile 2023. ANSA/ CAMERA DEPUTATI

L’accusa

Il vicecapogruppo alla Camera dei pentastellati ha poi accusato di aver gettato “ancora di più nel panico imprese e fornitori”. Poi ha continuato “non riusciamo capire quale sia il motivo di una follia se non soltanto una vera e propria incapacità di risolvere un problema“. I Cinque stelle non sono gli unici ad essere critici nei confronti dello stop alla cessione dei crediti. Esprime la propria contrarietà anche il co-portavoce nazionale di Avs Angelo Bonelli: “Il decreto sul Superbonus è stato cambiato ben 28 volte” ha detto l’esponente di Avs il risultato è un pasticcio che non tiene conto delle priorità e dei principi di decarbonizzazione e su cui viene posta l’ennesima questione di fiducia“.