Goldrake compie 45 anni e i quarantenni di oggi lo festeggiano con gli occhi lucidi. E’ stato il simbolo dell’animazione giapponese in Italia negli anni ottanta e il capostipite di una lunga serie di successi che hanno avuto poi i vari Daltanius, Jeeg robot d’acciaio, Voltron e Trider G7. Al mastodontico eroe nipponico si riconosce il fatto che sia stato il primo robot giapponese della tv italiana della nostra infanzia. La sua è stata una trasmissione che da noi ha rivoluzionato i palinsesti stantii, dando inizio al cosiddetto fenomeno dell’anime boom con l’arrivo di centinaia di serie animate giapponesi che hanno fatto sognare e gioire gli infanti e scrivere fiumi di inchiostro agli psicologici sdegnati da quella che allora sembrava una violenza accesa. Volendo dare a Cesare quel che è di Cesare, il giorno di oggi è l’occasione definitiva per ringraziare l’eroe di tutto quel che ha scatenato nel paese e che ancora si sta muovendo.

Goldrake compie 45 anni, le origini

Col nome originale di “Atlas Ufo Robot”, il 4 aprile 1978 alle ore 19.00 circa su Rai 2 andò in onda la prima puntata di di una serie di successo giapponese intitolata “Ufo Robot Grendizer”. Furono sufficienti i venti minuti scarsi di quel primo episodio per creare un uragano di reazioni che il blog di settore Latanadelcobra racconta così:

“I bambini impazziscono subito per questo nuovo eroe del piccolo schermo. I genitori inorridiscono per i combattimenti a loro giudizio troppo violenti. Gli psicologici pontificano su un chiaro rischio di emulazione nei giovanissimi che mette in guardia tutti”.

Col senno di poi, nessun figlio ha mai preso a cazzotti un grande mostro alieno. Parole che volano via col vento mentre resta l’incredibile intuizione della funzionaria Rai di nome Nicoletta Artom che lo vede nell’autunno del 1977 al MIFED – Mostra Italiana del Film, Telefilm e Documentario di Milano rimanendo letteralmente e piacevolmente sconvolta:

“È una serie animata del tutto nuova e innovativa, nulla di paragonabile a quanto trasmesso fino ad allora dalla TV dei ragazzi. Anche i dirigenti Rai ne sono impressionati, ma qualcuno è un po’ dubbioso. Ci vorrà nientemeno che l’avallo ufficiale di Massimo Fichera, allora direttore di Rete 2, affinché la serie venga acquistata e trasmessa. Il successo è immediato.”


I numeri

Ogni giorno dalla prima messa in onda, oltre cinque milioni di telespettatori dai sei ai dodici anni si danno appuntamento davanti al televisore, per non perdere le gesta del loro nuovo eroe e i negozi vengono invasi da tonnellate di giocattoli e prodotti su licenza che soppiantano in pochi mesi trenini e soldatini. Nel solo Natale del 1979 si vendono 4 milioni di pezzi in Italia. Dietro a questo “traffico” impressionante non si arresta neanche la discussione pubblica: giornalisti, psicologi, insegnanti, perfino politici, partecipano a una animata discussione sui principali organi di informazione dove si confrontano opinioni pro e contro il nuovo eroe della fantascienza televisiva. Tvzap le cita l’apice:

“Da una piccola scuola di Imola alcuni genitori lanciano addirittura una crociata contro i cartoni animati giapponesi e il noto conduttore Enzo Tortora ne parla in una puntata della sua nota trasmissione “L’altra campana”.”

Nulla e nessuno però riesce a fermare la forza dirompente di una serie che riesce a conquistare in poco tempo più di una generazione di spettatori e che, quarantacinque anni dopo, miete ancora vittime tra i nostalgici di quel periodo e gli appassionati di genere che inneggiano al robot durante l’ultima edizione del Romics a Roma. La storica band di sigle Raggi Fotonici suona e riarrangia la sigla di Goldrake mentre lo scrittore Massimo Nicora pubblica il saggio “C’era una volta Goldrake. La vera storia del robot giapponese che ha rivoluzionato la TV e il mercato del giocattolo in Italia”.

Ecco la sigla di Goldrake che compie 45 anni: