Da più di dieci anni incassava la pensione della madre morta, presentando ogni anno la sua dichiarazione dei redditi. Per questo un uomo residente nel Barese è stato ora denunciato, con l’accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Nei suoi confronti la Guardia di Finanza ha già disposto il sequestro preventivo, in via diretta ed equivalente, di beni e utilità, per un valore totale di circa 190mila euro. Non è la prima volta che una vicenda simile si verifica in Italia.

Pensione mamma morta incassata per dieci anni: denunciato un uomo nel Barese

Un uomo residente a Turi, in provincia di Bari, è stato denunciato con l’accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato per aver incassato la pensione della madre per più di dieci anni dopo la sua morte. Secondo quanto riportato dall’Ansa, per simulare l’esistenza in vita della donna l’uomo avrebbe presentato ogni anno, per conto della stessa, alcune dichiarazioni dei redditi. Le indagini a suo carico, portate avanti dai finanzieri della Tenenza di Putignano, sarebbero iniziate dopo la segnalazione di un’operazione sospetta emessa dall’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia. Dopo aver acquisito abbastanza elementi indiziari contro di lui, la Procura di Bari ha avanzato al gip la richiesta di sequestro di beni ed utilità, per un valore totale di circa 190mila euro, “al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dalla presunta indebita percezione”. È quanto si legge in una nota diffusa dal Tribunale. Già altre volte, in Italia, si sono verificati episodi simili.

A Milano una donna teneva il cadavere mummificato della madre in un armadio per percepirne la pensione

Una storia del genere risale a qualche settimana fa e ha coinvolto il piccolo comune di Paderno Dugnano, in provincia di Milano, dove, lo scorso 23 marzo, i carabinieri della compagnia locale si erano recati nell’appartamento di una 64enne – deceduta qualche giorno prima a causa di un malore – per effettuare un sopralluogo e trovare documenti utili a rintracciare la madre che, secondo i vicini di casa, era ricoverata in una non precisata Rsa in Veneto. All’interno di una cassapanca sigillata con dello scotch, nel corso delle verifiche, avevano invece scoperto il cadavere mummificato della 90enne. Secondo le indagini seguite al ritrovamento, l’anziana sarebbe morta per cause naturali e la 64enne avrebbe deciso di conservarne la salma in casa per continuare a percepirne la pensione, ancora accreditata sul conto a lei intestato e al quale la figlia, senza altre fonti di reddito o sostentamento, aveva accesso.

Alla fine del 2022 un caso simile aveva acceso i riflettori anche su Imperia, dove un uomo di 65 anni di origini francesi, tale M.P., era stato denunciato con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps per aver percepito la pensione della madre morta per ben 21 anni, dal 2008, anno del suo decesso, al 2019, accumulando una somma di circa 100mila euro. La donna, anche lei francese, aveva vissuto e lavorato per anni a Ventimiglia, maturando i contributi per ottenere la pensione poi indebitamente trattenuta dal figlio. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, l’uomo si sarebbe recato ogni mese presso l’ufficio postale esibendo un falso certificato della madre – in cui non era riportata l’attestazione della morte – e una falsa delega, con la quale veniva autorizzato a prelevare la somma dalla stessa. Una volta scoperto, era finito davanti al giudice per le indagini preliminari Massimilano Botti per l’eventuale rinvio a giudizio. Ma in aula si era scoperto che l’atto di conclusione delle indagini a suo carico non gli era stato notificato. Una svista che ha fatto ricominciare dall’inizio la procedura.