Prende il nome di Aktion T4 il programma di eugenetica realizzata in Germania dai nazisti tra il 1933 e il 1941, che prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e da portatori di handicap mentali, sotto la responsabilità medica, con l’obiettivo di rimuovere dalla società tutte le persone non rispondente all’ideale di perfezione che doveva fondare la “razza ariana” e di diminuire le spese statali derivanti dalle cure e dal mantenimento nelle strutture ospedaliere dei pazienti affetti da disabilità, in un momento in cui le priorità economiche erano rivolte al riarmo dell’esercito tedesco.
Cos’era l’Aktion T4, l’origine del nome
Il termine “Aktion T4” fa riferimento al luogo dove venne messa in atto l’operazione:
T4 è infatti l’abbreviazione di “Tiergartenstrasse 4”, via e numero civico di un edificio a Berlino, sede dell’ente pubblico per la salute e l’assistenza sociale. Nell’ottobre del 1939 il regime nazista richiese a ospedali, istituti e centri di cura in generale di compilare dei moduli ove si indicassero le persone ricoverate e la patologia che le riguardava, se compresa fra le seguenti:
- schizofrenia;
- epilessia;
- malattia di Huntington,
- sifilide;
- demenza senile;
- paralisi;
- encefalite;
- “condizioni neurologiche terminali”.
Tutti i moduli venivano valutati da una commissione che aveva il compito di segnare con un + le persone da “eliminare”, con un – quelle da salvare, e con un ? quelle da rivalutare: tutto ciò avveniva solo sulla base del modulo, senza verificare la storia clinica dei pazienti.
L’uccisione avvenne inizialmente mediante iniezioni letali, metodo che si dimostrò troppo lento e inefficiente, per cui, con l’avanzare del conflitto, si passò all’utilizzo di camere a gas con monossido di carbonio. Le vittime venivano poi cremate.
Venivano inoltre effettuate asportazioni di alcune parti del cervello a scopo di ricerca scientifica. Questa operazione sembrava tacitare le coscienze di molti dei medici coinvolti nel programma perché dava loro l’impressione che i bambini non fossero morti invano e che il programma avesse reali scopi medici.
Nonostante il 24 agosto 1941 avvenne la sospensione ufficialmente, in realtà il Programma di eutanasia prosegue segretamente, fino alla fine della guerra, con la nuova denominazione di Aktion 14 F 13, che riguarda in particolare i neonati ed i bambini gravemente malati ed i deportati nei Lager che non sono più in grado di lavorare.
L’Aktion T4 e l’opinione pubblica
Un’operazione di questo tipo era difficile da digerire, anche all’interno di un regime come quello nazista.
Per questo motivo, nel periodo 1933 – 1939, il regime preparò l’opinione pubblica attraverso un oculato e mirato programma propagandistico, in particolar modo facendo leva sul “costo sociale” delle persone con disabilità, con opuscoli, poster e film in cui si mostrava il costo di mantenimento degli istituti medici preposti alla cura dei malati inguaribili e si affermava che il denaro risparmiato poteva essere speso con più profitto per il “progresso” del popolo tedesco «sano».
Inoltre, si utilizzarono numerosi metodi di dissimulazione: veniva detto ad esempio ai genitori dei bambini che i loro figli sarebbero stati portati in «sezioni speciali» di centri pediatrici, dove avrebbero potuto ricevere cure migliori e innovative.
In realtà venivano tenuti «in osservazione» per alcune settimane e poi uccisi con iniezioni letali; i certificati di morte riportavano come causa del decesso «polmonite».
I numeri
Sebbene quando si parla di fatti storici di questo genere, fare elenchi di numeri e dati rischia di far dimenticare che a morire tragicamente sono state delle persone, e non delle cifre,le statistiche possono essere utili per rendersi conto della portata dell’Aktion T4:
- – 70.273: morti, secondo i dati ufficiali;
- – 275.000 morti, secondo stime degli storici;
- – 300.000 persone sottoposte a sterilizzazione coatta
Ludovica Graberi