Alessandro Di Battista ha presentato pubblicamente l’associazione Schierarsi, nata qualche mese fa grazie al suo lavoro e a quello di altri cinque soci fondatori. Di Battista è il vicepresidente dell’associazione: il presidente è infatti è Luca Di Giuseppe (classe ’97) già stimatissimo negli ambienti dell’associazione Rousseau. Danilo Puliani è il coordinatore nazionale con delega a economia e lavoro mentre Ivan Zulli è il responsabile agli eventi. Lapo Sermonti, già candidato alle comunali di Roma del 2021 con una lista civica a sostegno di Virginia Raggi, si occuperà di ambiente data la sua esperienza all’ONU sul tema. Carlotta Graziani è coordinatrice nazionale per società e partecipazione. L’associazione debutterà a Marina di Massa il 22 aprile e ha già in programma un altro evento a Torino il 29 aprile. A maggio dovrebbero nascere i primi gruppi territoriali.

Il programma di Schierarsi, l’associazione di Alessandro Di Battista

Il debutto di Schierarsi è avvenuto ieri con una diretta social sul profilo Alessandro di Battista insieme ai cinque soci fondatori. Già nella descrizione video si chiarisce brevemente l’obiettivo dell’associazione:

L’obiettivo è semplice. Stare insieme ed occuparci, da cittadini attivi, del nostro Paese e di tutte le questioni che decideremo di affrontare. Poi abbiamo un altro obiettivo: prendere posizione. Posizioni nette. Chiare. Per nulla moderate. Schierarci dalla parte dei più deboli, dei popoli dimenticati, combattere, per ottenere diritti e giustizia. Lo faremo attraverso attività culturali ed una corretta informazione.

La mission di Schierarsi, nata come associazione culturale, è quella di “coinvolgere i cittadini nella costruzione di proposte e progetti nell’interesse del Paese” prendendo “posizione con coraggio su temi nazionali e globali. Il nome dell’associazione non è stato scelto a caso: viviamo in un periodo storico di grande conformismo ed è questo il momento di assumere posizioni chiare su temi nazionali e globali”.

Sia Di Battista che Di Giuseppe hanno smentito che l’obiettivo dell’associazione sia una futura discesa in campo a livello elettorale. Lo scopo , chiariscono è di “ricostruire una comunità e portare avanti un certo tipo di politica“.

Il programma di Schierarsi presenta poi alcuni importanti punti di contatto con la storia passata e attuale del Movimento 5 Stelle. Un esempio evidente è quello della battaglia per l’acqua pubblica. In campo economico l’associazione propone lo stop al patto di stabilità e crescita e al Mes e l’addio a politiche di austerità economica e sociale. Schierarsi si prefigge poi la riforma del sistema bancario con una netta separazione tra banche commerciali e banche di affari.

In tema di giustizia, nel programma si trova la volontà di promuovere una legge sul conflitto di interessi e sugli editori impuri. Il fine è quello di ridurre “l’accentramento di potere in Italia“. Per raggiungere questo obiettivo occorre, poi, fermare il sistema delle “porte girevoli tra politica, sistema finanziario, magistratura e sindacato”.

Sul tema del lavoro Schierarsi fa propria la battaglia sul salario minimo e propone la socializzazione delle imprese, ovvero il “sostegno alle imprese in crisi che decidono di ristrutturarsi garantendo ai lavoratori di concorrere alla gestione delle stesse“.

Il programma affronta anche il tema delle migrazioni proponendo una terza via rispetto alle proposte attualmente presenti nello scenario politico. Secondo Schierarsi, infatti, i flussi migratori “vanno affrontati con un piano complessivo che abbia come focus il diritto a non emigrare“. In relazione alla guerra in Ucraina l’associazione dichiara decisamente la sua contrarietà all’invio di armi e invita a prestare attenzione a tutti i “conflitti dimenticati”, a partire dalla causa palestinese. L’Italia e l’Europa devono inoltre affrancarsi dall’egemonia statunitense.

In tema di diritti l’associazione di Di Battista mette nel suo programma lo sviluppo di una proposta per la creazione di una casa farmaceutica pubblica e il sostegno alle associazioni impegnate sul tema eutanasia. Non manca ovviamente l’attenzione all’ambiente, per cui si propone  il servizio civile ambientale, il car sharing nazionale e la già citata legge sull’acqua pubblica.