Tensione alta a Taiwan in vista dell’incontro di domani in California tra la presidente Tsai e lo speaker della Camera degli USA, Kevin McCarthy. La pressione sale anche a causa della minaccia cinese che ha circondato l’isola con navi e jet, sottolineando a più riprese quanto questo appuntamento minerà all’equilibrio tra Washington e Pechino.
La conferma dell’incontro ha scatenato in primis la reazione del consolato cinese che tramite un suo portavoce ha affermato in una nota:
L’incontro ferirà gravemente i sentimenti nazionali di 1,4 miliardi di cinesi e minerà le basi politiche delle relazioni Cina-USA. Il relatore McCarthy sta ignorando l’ampio sostegno della comunità internazionale al principio dell’Unica Cina, ignorando le lezioni che avrebbero dovuto essere state tratte dagli errori precedenti. Non c’è dubbio che farà di nuovo lo stesso errore, danneggiando ulteriormente le relazioni Cina-USA, ma rafforzerà solo la forte volontà e determinazione del popolo cinese per raggiungere la riunificazione con Taiwan.
Incontro Tsai-McCarthy: le posizioni di Taiwan e dello speaker USA
Naturalmente, sul fronte opposto gli Stati Uniti hanno ribadito la ferma volontà di concludere quest’incontro rispondendo alla Cina con una minaccia velata intimando di “non giocare col fuoco”. Insomma, tanta tensione su tutti i fronti con la riconferma definitiva arrivata quest’oggi proprio da Taiwan con le forze militari che hanno comunicato di aver rivelato un ingente presenza di navi e jet cinesi intorno all’isola.
Nello specifico, si parla di 20 aerei militari cinesi rilevati solamente nelle ultime 24 ore, 9 dei quali hanno già superato la linea mediana dello Stretto di Taiwan; dall’isola intanto fanno sapere:
Abbiamo monitorato la situazione, mettendo in campo aerei, navi e sistemi missilistici a terra per seguire l’evoluzione degli eventi e rispondere da vicino.