I grilli fanno male? Ne ha parlato il noto dietologo di Porta a Porta e Medicina 33, Giorgio Calabrese. Il suo pensiero è chiaro: “Su quello che ha fatto l’Europa sugli insetti mi metto di traverso, eccome. Non è un miglioramento, è un allargamento. Non è mica come il sushi“.
Dopo aver nominato il pesce crudo tanto amato da tutti, il Dottor Calabrese ha spiegato: “Qualche decennio fa abbiamo fatto entrare il sushi e il kebab nella nostra alimentazione. Lei ha sentito qualcuno, allora, profetizzare che in quel modo avremmo salvato il mondo dalla fame?“. Di seguito, il giornalista gli ha risposto che il sushi, con il suo costo alto, non ha salvato nemmeno il nostro portafoglio, e Calabrese ha ribattuto: “Però niente. Qui il problema è proprio nella comunicazione. Non si sono limitati a dirci: “Ecco i grilli, chi li vuole li mangi chi non li vuole ne faccia a meno”. Sono andati oltre, hanno sostenuto che in questo modo avremmo risolto il problema della fame nel mondo. Non funziona così“, spiegando il perché è contro.
Grilli fanno male? Giorgio Calabrese annuncia la possibilità di nuove malattie
Nonostante i grossi cali dell’ultimo periodo, e la bassa natalità, la popolazione mondiale è in aumento, cosa che comporta, una maggiore quantità di cibo. Il dietologo è d’accordo, ma fino a un certo punto: “Questo è vero. Ma il cibo non è soltanto quello che ci riempie lo stomaco, è anche quello che ci nutre e ci permette di stare meglio. Guardi, il rapporto con l’alimentazione ha bisogno di energia. E l’energia non la danno le proteine, la danno i carboidrati. Siamo il Paese più longevo del mondo non perché abbiamo i medici più bravi o più efficienti (per carità, ci sono pure quelli), ma perché possiamo contare su un microclima e un’alimentazione che non hanno paragoni. È la dieta mediterranea che ci permette di vivere meglio degli altri. Chiarito questo, l’organismo umano ha bisogno di tanta benzina, di olio nel motore e di potenza. Invece ultimamente si sente solo il ritornello che conviene “aumentare le proteine” e che dobbiamo prenderle “dagli insetti così ci puliamo anche la coscienza e non ammazziamo gli animali“.
Naturalmente, anche i grilli sono esseri viventi. Ecco qual è il pensiero di Calabrese in merito: “Appunto. Però non vengono percepiti come animali. Se proponessero di aumentare la produzione di latte o di uova sarei anche d’accordo. Così non uccidi la mucca o la gallina. Ma se si vira sugli insetti, sempre di omicidio si tratta. Certo. Ce ne vogliono tantissimi. E tra l’altro per ottenere un risultato non così scontato”. E ancora: “Qualcuno dice che le proteine di alcuni insetti sono addirittura il 50%. Questa è una falsa indicazione: non è la percentuale, è la quantità che ci interessa. Se un insetto pesa un grammo e di questo grammo il 10% è composto da proteine: quanti insetti devo mangiare per poter pareggiare quello che potrebbe essere la banale bistecca?“.
Giorgio Calabrese si è espresso anche sui possibili rischi per la salute, che questo “nuovo alimento” sulle tavole degli italiani potrebbe portare: “Tutte le diete iperproteiche che abbiamo fatto negli ultimi vent’anni hanno creato problemi ai reni e nel tempo anche al cuore. Quando usiamo un cibo ricco di proteine dietro ci sono sempre dei grassi. Ma c’è dell’altro. A differenza delle carni e dei pesci che già conosciamo, gli insetti hanno delle proteine allergizzanti che sono tipiche del mondo orientale e che noi non abbiamo. Se lavoriamo così, riusciremo a produrre anche altre malattie. Senza contare che alcuni agenti patogeni possono dare a questi insetti la salmonella o l’escherichia coli per cui devono per forza essere trattati con dei farmaci“.
Il dietologo Giorgio Marchese: “Se fossi nel Sahara li mangerei pure… ma…”
Il Presidente del Comitato Nazionale sulla Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute ha affermato riguardo ai possibili allevamenti di grilli: “Se vogliamo allevarli a scopo nutrizionale dobbiamo garantire la loro non alterazione microbica e per farlo dobbiamo dar loro gli antibiotici. Per farli crescere più velocemente, poi, dobbiamo riempirli di ormoni. Non siamo in queste condizioni“.
Sulla presunta eco-sostenibilità del sistema ha detto, distinguendo tra mangiare e farlo per sopravvivenza: “Difficilmente può esserlo. Per questo dico che chi si è messo la mano sul cuore come quando si canta l’inno nazionale e continua a ripetere che stiamo salvando l’ambiente, sbaglia. Intendiamoci, se fossi nel Sahara senza nulla per sopravvivere mangerei anche un grillo. Ma per sopravvivere“.
Quando il giornalista gli chiede se si tratta di un alimento molto acido, lui risponde: “Certamente. Un conto è la farina di grilli, un altro è l’insetto che ha la cuticola: questa è difficile da digerire perché produce una iper-secrezione cloridrica e favorisce anche il reflusso gatroesofageo. D’altra parte le farine sono quelle che contengono più allergizzanti“.
Carne sintetica? Ecco il pensiero del dottore
E sulla carne sintetica, altro argomento molto dibattuto delle ultime settimane, Calabrese annuncia: “È un’altra grana. Ma anche qui: il problema non è la carne sintetica, è quello che hanno inteso. Lei lo sa come viene prodotta?. Si parte delle cellule staminali che vengono duplicate, poi vengono messe in una sorta di “impalcatura” e mischiate a minerali, vitamine, addensanti e altre sostanze. A questo punto le si inserisce in un bioreattore fino a quando non si arriva a una poltiglia che loro chiamano bistecca e io chiamo “polpetta dal gusto e dal sapore sgradevole”“.
In seguito, il medico ha parlato delle autorizzazioni presenti in altri due Paesi: “Lasci perdere la parte gastronomica. Il punto è che quando realizziamo un farmaco c’è un comitato etico che detta delle regole. Si fanno gli stadi sui topi, sulle cavie. Qui invece l’hanno prodotta subito. È mai stata in uno degli unici due ristoranti al mondo che sono autorizzati a servire questa carne?. Uno è in Israele e uno a Singapore. Se vuole entrare deve firmare la manleva. Capisce? Un foglio che solleva dalle responsabilità. Ma di che stiamo parlando? Sono prodotti di cui non conosciamo gli effetti sulla salute, non possiamo essere noi le cavie. Sono anni che ammoniamo la gente a limitare l’uso della carne e adesso ce la vogliono far mangiare con le proteine doppie?“.
Sicuramente, negli ultimi anni, il consumo di carne da parte degli italiani si è ridotto di molto: “Molto meno, è corretto. Secondo i dati Istat mangiamo 75 grammi di carne al giorno, come media. Di questi 25 sono di carne rossa. Gli americani ogni anno mangiano 160 chili di carne, noi 30. L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità, ndr) dice che dobbiamo mangiare 500 grammi a settimana. Noi siamo già sotto soglia“.
E infine, sul divieto del governo su quella sintetica: “Ha fatto molto bene. Ha avuto coraggio. Abbiamo troppi cibi ultraprocessati. Arriva la carne sintetica, ma poi c’è la caffeina, il glutine, il siero di latte, i conservanti, i grassi idrogenati: ma che dobbiamo fare ancora? È rispettare l’ecologia e salvaguardare la salute tutto questo? Dài, siamo seri“.