Frutteti, germogli di vite e colture in seria difficoltà dopo i temporali e la grandine di domenica, che si sono abbattuti sull’Italia dal Lazio alla Romagna al Veneto. Non solo ciliegie, ma anche pesche, mele e pere in piena distrutte al momento della piena fioritura da fenomeni metereolgici sempre più estremi e spesso fuori stagione. Lo denuncia il report della Coldiretto diffuso dopo l’ondata di maltempo dello scorso fine settimana. La grandine è l’evento più temuto i questo periofo dell’anno.

In pochi minuti distrutto il lavoro di un anno

In pochi minuti è andato in fumo il lavoro di un anno, spiega l’associazione degli agricoltori, con la grandine che è l’evento più temuto nelle campagne in questa stagione per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni con la perdita dei futuri raccolti. Già lo scorso anno, il 2022, ha fatto registrare una perdita del 10% della produzione nazionale a causa dei così detti eventi estremi. Non solo la grandine, ma anche violenti temporali e alluvioni e poi la siccità. Se la pioggia è infatti fondamentale per constrastare questo fenomeno, i terreni inariditi non sono in grado di trattenerla in questa portata. Le colture non riescono ad assorbire con l’acqua che cade e si allontana per scorrimento, provocando frane e smottamenti e facendo salire il conto dei danni, spiega Coldiretti. Un danno irreparabile che avviene in pochi minuti.

Coldiretti: “Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici”

Il maltempo dei fine settimana si è poi abbattuto su molte colture he erano fiorite fuori stagione, rischiando di maturare troppo presto. “Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente e sfasamenti stagionali. Così, basta una grandinata al momento sbagliato o un improvviso sbalzo termico per perdere tutto in modo irreparabile.