Aumento pensioni minime: con la pubblicazione della circolare n. 35 del 3 aprile 2023 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito le istruzioni applicative per quanto riguarda l’incremento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS.

Quest’ultimo, in particolare, viene riconosciuto per tutte le mensilità comprese tra il periodo che va da gennaio 2023 a dicembre 2024, compresa la tredicesima mensilità spettante.

La suddetta circolare INPS, nello specifico, che è stata redatta dalla Direzione Centrale Pensioni e dalla Direzione Centrale Bilanci, Contabilità e Servizi Fiscali, fa riferimento alle disposizioni che sono contenute all’interno dell’art. 1, comma 310, della legge n. 197 del 29 dicembre 2022 (c.d. Legge di Bilancio 2023), recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”.

Aumento pensioni minime: le istruzioni INPS e il calcolo degli importi previsti per il 2023

All’interno della normativa a cui abbiamo fatto cenno durante il corso del precedente paragrafo, viene previsto quanto segue:

“Al fine di contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per gli anni 2022 e 2023, per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS, in via eccezionale con decorrenza 1° gennaio 2023, con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità da gennaio 2023 a dicembre 2024, ivi compresa la tredicesima mensilità spettante, è riconosciuto in via transitoria un incremento, limitatamente alle predette mensilità e rispetto al trattamento mensile determinato sulla base della normativa vigente prima della data di entrata in vigore della presente legge, di 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni, e di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024. L’incremento di cui al presente comma non rileva, per gli anni 2023 e 2024, ai fini del superamento dei limiti reddituali previsti nel medesimo anno per il riconoscimento di tutte le prestazioni collegate al reddito. L’incremento di cui al presente comma è riconosciuto qualora il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore all’importo mensile del trattamento minimo INPS. Qualora il trattamento pensionistico complessivo sia superiore al predetto importo e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento disciplinato dal presente comma l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato. Resta fermo che, ai fini della rivalutazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024, il trattamento pensionistico complessivo di riferimento è da considerare al netto dell’incremento transitorio di cui al presente comma, il quale non rileva a tali fini e i cui effetti cessano in ogni caso, rispettivamente, al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2024”.

In sostanza, dunque, l’aumento viene riconosciuto alle pensioni il cui importo lordo complessivo risulta pari o inferiore al trattamento minimo INPS, escludendo dal calcolo:

  • le prestazioni fiscalmente non imponibili;
  • le prestazioni di carattere assistenziale;
  • le prestazioni a carattere facoltativo;
  • le prestazioni di accompagnamento a pensione.

L’importo dell’incremento, in particolare, è il seguente:

  • aumento dell’1,5% per l’anno 2023, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni;
  • aumento del 2,7% per l’anno 2024.

L’Istituto chiarisce che qualora la pensione corrisposta risulti superiore rispetto all’importo mensile del trattamento minimo INPS, ma inferiore rispetto a tale limite aumentato del suddetto incremento, allora l’aumento sarà comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

Infine, per quanto riguarda il calcolo dell’aumento delle pensioni minime, la normativa vigente in materia ha disposto un importo del trattamento minimo INPS mensile pari a 563,74 euro per l’anno 2023.

Perciò, date le percentuali che abbiamo specificato poco sopra, l’aumento delle pensioni minime per il 2023 sarà il seguente:

  • 572,20 euro (563,74 + 8,46) per i pensionati di età inferiore a 75 anni;
  • 599,82 euro (563,74 + 36,08) per i pensionati di età superiore a 75 anni.

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