Art bonus: i soggetti che hanno la possibilità di richiedere questa agevolazione all’interno della dichiarazione dei redditi dell’anno in corso dovranno andare ad indicare la volontà di fruire del credito d’imposta spettante all’interno del “QUADRO G – Crediti d’imposta” del modello 730.
In questo quadro, in particolare, possono essere indicate le seguenti agevolazioni:
- i crediti d’imposta relativi ai fabbricati;
- il credito d’imposta per il reintegro delle anticipazioni sui fondi pensione;
- il credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero;
- il credito d’imposta per gli immobili colpiti dal sisma in Abruzzo;
- il credito d’imposta per l’incremento dell’occupazione;
- il credito d’imposta per l’acquisto della prima casa under 36;
- il credito d’imposta erogazioni liberali a sostegno della cultura (c.d. Art bonus);
- il credito d’imposta per negoziazione e arbitrato;
- il credito d’imposta per erogazioni liberali a sostegno degli investimenti in favore della scuola (c.d. School bonus);
- il credito d’imposta per la videosorveglianza;
- il credito d’imposta per le mediazioni;
- il credito d’imposta per l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (APE);
- il credito d’imposta per le erogazioni liberali per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi e per la realizzazione di nuove strutture sportive (c.d. Sport bonus);
- il credito d’imposta per erogazioni liberali per bonifica ambientale;
- il credito d’imposta per l’acquisto di monopattini elettrici e servizi di mobilità elettrica;
- il credito d’imposta per sanificazione e acquisto dispositivi di protezione;
- il credito d’imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica;
- il credito d’imposta social bonus;
- il credito d’imposta per attività fisica adattata;
- il credito d’imposta per accumulo energia da fonti rinnovabili;
- il credito d’imposta per le erogazioni liberali a favore delle fondazioni ITS Academy;
- il credito d’imposta per le erogazioni liberali a favore delle fondazioni ITS Academy che operano in zone con alta disoccupazione.
In questo articolo ci andremo a concentrare sul credito d’imposta c.d. Art bonus. Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere come deve essere compilata la dichiarazione dei redditi 2023 per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per chi effettua delle erogazioni liberali a sostegno della cultura.
Art bonus: ecco come compilare la dichiarazione dei redditi 2023 per ottenere il credito d’imposta erogazioni liberali a sostegno della cultura
I contribuenti che hanno maturato i requisiti necessari per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale dovranno inserire l’Art bonus) all’interno della “SEZIONE VII – Credito d’imposta erogazioni liberali a sostegno della cultura” del Quadro G del modello 730.
In particolare, tali soggetti dovranno compilare il Rigo G9 – Colonna 1 (Spesa 2022) per poter beneficiare del credito d’imposta per le erogazioni liberali che vengono effettuate nel corso del 2022:
- a sostegno di interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- a sostegno di:
- istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica;
- fondazioni lirico sinfoniche;
- teatri di tradizione;
- istituzioni concertistico-orchestrali;
- teatri nazionali;
- teatri di rilevante interesse culturale;
- festival;
- imprese e centri di produzione teatrale e di danza;
- circuiti di distribuzione;
- complessi strumentali;
- società concertistiche e corali;
- circoli e spettacoli viaggianti;
- per la realizzazione di nuove strutture, il restauro e il potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo. Il credito d’imposta viene riconosciuto anche per:
- le erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi;
- le erogazioni liberali effettuate a favore di:
- il Ministero della Cultura per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali di interesse religioso presenti nei Comuni interessati dagli eventi sismici del 2016, anche appartenenti ad enti ed istituzioni della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose;
- l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, dell’Opificio delle pietre dure e dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario.