Credito d’imposta per gli immobili colpiti dal sisma in Abruzzo: i soggetti che hanno la possibilità di richiedere questa agevolazione all’interno della dichiarazione dei redditi dell’anno in corso dovranno andare ad indicare la volontà di fruire del credito d’imposta spettante all’interno del “QUADRO G – Crediti d’imposta” del modello 730.
In questo quadro, in particolare, possono essere indicate le seguenti agevolazioni:
- i crediti d’imposta relativi ai fabbricati;
- il credito d’imposta per il reintegro delle anticipazioni sui fondi pensione;
- il credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero;
- il credito d’imposta per gli immobili colpiti dal sisma in Abruzzo;
- il credito d’imposta per l’incremento dell’occupazione;
- il credito d’imposta per l’acquisto della prima casa under 36;
- il credito d’imposta erogazioni liberali a sostegno della cultura (c.d. Art bonus);
- il credito d’imposta per negoziazione e arbitrato;
- il credito d’imposta per erogazioni liberali a sostegno degli investimenti in favore della scuola (c.d. School bonus);
- il credito d’imposta per la videosorveglianza;
- il credito d’imposta per le mediazioni;
- il credito d’imposta per l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (APE);
- il credito d’imposta per le erogazioni liberali per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi e per la realizzazione di nuove strutture sportive (c.d. Sport bonus);
- il credito d’imposta per erogazioni liberali per bonifica ambientale;
- il credito d’imposta per l’acquisto di monopattini elettrici e servizi di mobilità elettrica;
- il credito d’imposta per sanificazione e acquisto dispositivi di protezione;
- il credito d’imposta per depuratori acqua e riduzione consumo di plastica;
- il credito d’imposta social bonus;
- il credito d’imposta per attività fisica adattata;
- il credito d’imposta per accumulo energia da fonti rinnovabili;
- il credito d’imposta per le erogazioni liberali a favore delle fondazioni ITS Academy;
- il credito d’imposta per le erogazioni liberali a favore delle fondazioni ITS Academy che operano in zone con alta disoccupazione.
In questo articolo ci andremo a concentrare sul credito d’imposta per gli immobili colpiti dal sisma in Abruzzo. Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere come deve essere compilata la dichiarazione dei redditi 2023 per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per chi ha subito le conseguenze del terremoto dell’Aquila del 2009.
Credito d’imposta per gli immobili colpiti dal sisma in Abruzzo: ecco come compilare la dichiarazione dei redditi 2023 per ottenere l’agevolazione fiscale
I contribuenti che hanno maturato i requisiti necessari per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale dovranno inserire il credito d’imposta per gli immobili colpiti dal sisma in Abruzzo all’interno della “SEZIONE IV – Credito d’imposta per gli immobili colpiti dal sisma in Abruzzo” del Quadro G del modello 730.
In particolare, tali soggetti dovranno compilare il Rigo G5 e il Rigo G6 per poter beneficiare del credito d’imposta per le spese sostenute per:
- gli interventi di riparazione o ricostruzione degli immobili danneggiati o distrutti;
- l’acquisto di una nuova abitazione principale equivalente a quella distrutta.
Nello specifico, si tratta di un’agevolazione fiscale che è stata istituita all’interno del nostro ordinamento giuridico nazionale e che viene concessa ai contribuenti che sono stati colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 in Abruzzo, previa presentazione di un’apposita domanda presso il Comune del luogo dove è situato l’immobile.
Per poter fruire del credito d’imposta il contribuente deve compilare l’apposita sezione del modello 730 nel seguente modo:
- Rigo G5 – Abitazione principale, il credito d’imposta riconosciuto può essere utilizzato in diminuzione dell’IRPEF e ripartito in 20 quote costanti relative all’anno in cui la spesa è stata sostenuta e ai successivi anni;
- Rigo G6 – Altri immobili, credito d’imposta da ripartire, a scelta del contribuente, in 5 o in 10 quote costanti e che non può eccedere, in ciascuno degli anni, l’imposta netta, fino ad un importo massimo complessivo pari a 80.000 euro.
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