Mia per Rdc diventerà assegno sociale nel 2024? La nuova prospettiva arriva dalla Caritas che ha avviato uno studio per riformare il Reddito di cittadinanza. Il governo Meloni ha chiarito da subito la posizione contro l’erogazione a vita di incentivi statali, passando dalle parole ai fatti in un tempo decisamente breve. Secondo le previsioni il Reddito di cittadinanza sarà abolito nel 2024. L’ammortizzatore sociale dovrebbe sparire per essere rimpiazzato dalla Misura di Inclusione attiva (MIA).

La nuova misura abbraccia molti aspetti del Rdc, anche se i valori sono decisamente bassi. Non è certo la prima volta che si parla della nuova misura Mia. Ma stavolta c’è una nuova proposta presenta al governo per rimpiazzare il sussidio di Stato e arriva dalla Caritas.

L’organismo pastorale ha predisposto un intero osservatorio sull’andamento dell’ammortizzatore sociale predisponendo la relazione di un disegno di riforma del Reddito di cittadinanza.

In sostanza, la nuova proposta promossa dalla Caritas prevede la scissione del sussidio in due misure. La prima misura dovrebbe consistere nell’erogazione di un assegno sociale per il lavoro (AI).

Mentre, l’altra dovrebbe essere incentrata sul riconoscimento di un Reddito di protezione (Rep). Osserviamo ora, nel dettaglio, le caratteristiche principali della nuova misura della Caritas che dovrebbe sostituire l’Rdc.

Mia per Rdc: quando parte l’assegno sociale della Caritas?

La Caritas come organismo pastorale è scesa in campo per riorganizzare il Reddito di cittadinanza attraverso l’immissione di un progetto prodotto dallo studio dell’ammortizzatore sociale, realizzato tenendo conto di più aspetti concatenati della vita delle famiglie.

La nuova proposta è stata realizzata tenendo conto di due aspetti significativi della vita dei cittadini. Il nuovo progetto contiene ben due misure che dovrebbero mettere a riposo il Reddito di cittadinanza.

Parliamo dell’Assegno sociale per il lavoro (AI) e del Reddito di protezione (Rep).

La Caritas attraverso queste due misure mira a erogare due benefici economici diversi, ma concatenati tra loro.

Una delle caratteristiche dell’Assegno sociale per il lavoro (AI), riguarda la non incidenza del nucleo familiare, ma dovrebbe prendere in considerazione solo il requisito reddituale personale.

Per questo, dovrebbe innescarsi nelle condizioni di perdita involontaria del lavoro, quindi nelle situazioni difficili di crisi economica. Specie, laddove il beneficiario non viene coperto dai sussidi di disoccupazione per assenza dei requisiti.

Nel merito, va detto che il beneficio economico andrebbe a tutti coloro che hanno consumato la Naspi e Dis-coll.

L’Assegno sociale dovrebbe garantire il reinserimento in un’attività lavorativa, con una durata massima che oscilla tra 12 e 18 mesi. Tuttavia, non è stata prevista alcuna possibilità di rinnovo della richiesta, quindi, la misura dopo il periodo di fruizione non prevede alcuna proroga.

Reddito di protezione al posto della Mia per Rdc: ecco come dovrebbe funzionare

La Caritas per rimpiazzare il Reddito di cittadinanza ha pensato all’ingresso di una misura di protezione, denominata: Reddito di protezione (Rep).

La misura è stata ideata come forma di protezione per le famiglie in difficoltà economica che vivono in povertà assoluta al limite del minimo vitale riconosciuto dalla legge. Una tipologia di misura che prende in considerazione il reddito complessivo dell’intero nucleo familiare.

Il Reddito di protezione (Rep) dovrebbe garantire un sostegno economico per le famiglie in difficoltà assicurando un beneficio economico erogato per 18 mensilità, rinnovabili in base alle situazioni.

L’individuazione degli aventi diritto dovrebbe seguire gli stessi criteri messi in campo per l’ammortizzatore sociale. Infatti, la Caritas ha previsto una misura con gli stessi dogma del Rdc, in merito a diversi requisiti, tra cui: patrimoniali, reddituali e numero membri familiari.

Tuttavia, si tratta di requisiti ridimensionati al minimo, in quanto il beneficio andrà direttamente a coloro che versano in uno stato di bisogno.

Infine, bisogna considerare che il Reddito di cittadinanza è finito il podio per avere un peso incisivo per le casse dello Stato, per cui l’ingresso delle due misure dovrebbe comunque non superare il peso del sussidio di Stato.

Per questo, si prevede un beneficio erogato a una ristretta platea di aventi diritto.