Massimiliano Fedriga è stato rieletto presidente della regione Friuli Venezia Giulia. Gli exit poll erano già abbastanza eloquenti e l’andamento dello scrutinio, ancora in essere, non lascia spazio ad interpretazioni e conferma quanto era già abbastanza pronosticabile: il governatore leghista resta alla guida della regione per un secondo mandato. Ma chi è Massimiliano Fedriga? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Chi è Massimiliano Fedriga
Massimiliano Fedriga, nato a Verona il 2 luglio 1980, è un politico italiano e presidente della regione Friuli Venezia Giulia dal 2018. Nonostante sia nato in veneto, e provenga da una famiglia di origine bresciana, si trasferisce ben presto con la famiglia a Trieste dove cresce e si forma. Dopo il liceo, infatti, si iscrive al corso di scienze della comunicazione di Trieste. Si laurea e completa, tramite studi post-laurea, la sua formazione in comunicazione e marketing e diventa quindi professionista. Nel 2013 si sposa con Elena Sartori ed è padre di due figli: Giacomo e Giovanni.
La politica e l’ascesa nella Lega
La sua militanza politica inizia proprio lì dove si trova ora: nella Lega. Ma nella prima Lega, quella del Nord, quella di Umberto Bossi. Si iscrive giovanissimo e si fa notare dai vertici del partito tant’è che entra nel consiglio federale centrale e poi diventa segretario provinciale di Trieste nel 2003. La scalata prodigiosa prosegue nel 2008 quando, a soli 28 anni, viene candidato e quindi eletto alla Camera dei Deputati. Dopo la presidenza della commissione politiche sociali viene nominato, nel 2012, vicecapogruppo della Lega alla Camera. È un pezzo rilevante della segreteria di Roberto Maroni occupandosi, tra le altre cose, di lavoro e previdenza. Alle elezioni politiche del 2013 si ricandida nella circoscrizione Friuli Venezia Giulia ed ottiene la rielezione alla Camera dei deputati dove verrà inserito in diverse commissioni parlamentari. Nel 2014 il partito lo nomina capogruppo alla Camera e, nel frattempo, a livello locale, diventa Segretario della Lega Friuli Venezia Giulia. Diventa il punto di riferimento del carroccio all’interno del Parlamento e di suoi interventi, duri e netti, alimentano l’opposizione del partito ai governi che si sono succeduti in quegli anni. Nel 2015 c’è un episodio memorabile che è lapalissiano del suo stile di intervento in aula: l’allora presidente della Camera – Laura Boldrini – lo sospende dall’aula per 15 giorni.
La presidenza del Friuli Venezia Giulia
Nel 2018 ci sono le elezioni regionali ed il centrodestra è deciso ad aggiudicarsi la sfida strappando, dal Partito Democratico e quindi dall’allora Presidente Debora Serracchiani, la guida di Palazzo del Lloyd triestino. Il candidato designato doveva essere Renzo Tondo, già presidente della regione e profilo esperto, ma alla fine il centrodestra unito vira su Massimiliano Fedriga in un tentativo di rinnovamento e di inaugurazione di un nuovo corso. L’esperimento è subito vincente visto che Fedriga viene eletto Presidente il 29 aprile con il 57,09% dei voti contro il 26,84% del candidato dem Sergio Bolzonello e l’11,67% di Alessandro Fraleoni Morgera del Movimento 5 Stelle.
Da Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga conclude la sua ascesa al potere e si conclama quale amministratore capace ed apprezzato. A suggellare tutto questo c’è la nomina, nel 2021, a presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Nel frattempo cresce anche il suo status all’interno della Lega e viene considerato da molti, un po’ come Luca Zaia, un profilo capace di scardinare la leadership di Matteo Salvini. Nonostante i rumors di un rapporto con Salvini altalenante, il governatore ha sempre smentito tutto.
Nel 2023 annuncia di voler correre per un secondo mandato e si candida, alla presidenza della regione Friuli Venezia Giulia, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Autonomia Responsabile di Renzo Tondo oltreché da una personale lista civica. L’obiettivo è centrato: Massimiliano Fedriga si conferma presidente battendo Massimo Moretuzzo (Pd-M5s) ed Alessandro Maran (Azione-Italia Viva).