Chi è Darya Trepova? La donna sospettata di essere l’autrice del fatto verificatosi ieri nella nota città russa, a causa del quale è morto l’influencer propagandista filoputiniano Vladlen Tatarsky, è una classe ’96. Darya Trepova è dunque una 27enne e di lei si sa che è originaria della città dove ha avuto luogo l’attacco ma vive a Pushkin. Inoltre le notizie che la riguardano sono relative alla sua istruzione: ha frequentato la facoltà di economia dell’università della città, salvo poi essere espulsa nel 2019.
Chi è Darya Trepova: i precedenti che la riguardano
Precedentemente inoltre Trepova era già stata arrestata a causa di una protesta illegale contro l’invasione russa in Ucraina. La confessione della 27enne è stata rilasciata tramite un video diffuso dal ministero dell’interno russo, il quale confermerebbe il fatto che sia lei la responsabile della consegna materiale della statuetta contenente 300 grammi di tritolo, contenuti all’interno di un voluminoso involucro (una scatola), come già inoltre emerso dai filmati di sicurezza registrati e che riprendono l’origine del fatto, avvenuto allo Street Food Bar #1 di San Pietroburgo, nella giornata di ieri, domenica 2 aprile.
Stando alle dichiarazioni della donna contenute nel video-confessione conferma lei stessa di aver portato la statuetta all’interno della struttura in questione, dove è poi esplosa, rifiutandosi però di aggiungere informazioni relative a chi sia stato a procurarle il materiale nonché l’ordigno esplosivo, senza menzionare dunque eventuali complici o anche l’appartenenza a possibile reti di oppositori politici.
I dubbi del marito sulla veridicità del video-confessione
La testimonianza ha però sollevato diversi dubbi, come asserito anche dal marito della donna Dmitry Rylov. Secondo l’uomo la sua consorte sarebbe difatti stata costretta in qualche modo o quantomeno incastrata. Rylov attualmente non è in Russia e ha rilasciato un’intervista a The Insider, dove appunto non la ritiene capace di un’azione che implichi l’uccisione di un uomo.
“Per quanto ne so, era necessario consegnare questa statuetta, in cui c’era qualcosa…”.
L’attentato che si è verificato domenica ha visto coinvolto Vladlen Tatarsky che si presume fosse proprio l’obiettivo dell’attentato. Il vero nome dell’influencer è Maksim Fomin e si trovava allo Street Food Bar #1 di San Pietroburgo in quanto impegnato in un comizio con i seguaci del suo canale Telegram, Cyber Front Z, il quale contava che contava circa 560 mila iscritti. In seguito al consegna della statuetta l’ordigno è stato fatto esplodere, uccidendo appunto il propagandista e ferendo 32 persone delle oltre cento presenti in quel momento, molti dei quali ritenuti a loro volta a favore della guerra.