Tutte le studentesse che non indosseranno il velo a scuola non potranno ricevere alcuna istruzione: accade in Iran, dove la conferma è arrivata direttamente dal ministero della Scienza, Ricerca e della Tecnologia. Da Teheran fanno sapere di non avere nessuna intenzione di fornire servizi alle studentesse che “non si attengono al codice di abbigliamento delle scuole”.
Lo rende noto il portale di dissidenti iraniani “Iran International”. Secondo quanto denunciato da questa fonte, infatti, il ministero della Sanità ha dichiarato che le università legate al ministero non forniranno servizi alle studentesse che non utilizzano il velo. Lo rivela un comunicato dello stesso ministero.
In Medio Oriente, il velo è obbligatorio in pubblico per le donne dalla fondazione della Repubblica islamica nel 1979.
Velo a scuola in Iran, il culmine delle proteste dopo la morte di Mahsa Amini
Proteste e scioperi in diverse forme stanno scuotendo la Repubblica islamica dell’Iran ormai da settembre scorso. Tutto è cominciato dopo la morte di Mahsa Amini, che ha scatenato un’autentica rivolta popolare.
La 22enne di origine curda aveva perso la vita a Teheran. Era stata messa in custodia dalla polizia morale perché non portava l’hijab in modo corretto. Le agitazioni alla sua morte hanno dato il via ad una feroce repressione da parte delle autorità iraniane.
Negli scorsi mesi sono nate diverse manifestazioni anti-governative: protagoniste molte studentesse iraniane, in protesta contro l’hijab obbligatorio. Alcune di loro hanno partecipato senza velo alle dimostrazioni.
Proprio in questi giorni, sabato 1 aprile, si è verificato un episodio legato all’uso “scorretto” del velo. Due donne iraniane sono state aggredite da un uomo in un negozio perché non indossavano il velo. In un video, divenuto virale, si vede l’aggressore versare sulle loro teste quello che sembra essere yogurt. Poi l’intervento del proprietario del negozio, che ha difeso le due malcapitate.
Le autorità iraniane, in tutta risposta, hanno fermato l’uomo per “disturbo all’ordine pubblico”, ma anche le due donne sono state arrestate. La loro colpa è stata aver mostrato i capelli in pubblico. Il negoziante, dal canto suo, ha ricevuto un ammonimento: non avrebbe dovuto far entrare le due donne nel locale senza l’hijab.