La nuova opera della Street Artist Laika, dal titolo “Dimissioni”, è apparsa all’alba di questa mattina, 3 aprile 2023, in via Rasella a Roma. Nel poster, oltre alla parola “Dimissioni”, è raffigurato un sodato nazista che suona un trombone.

Qual è il significato della nuova opera di Laika “Dimissioni” in via Rasella?

Appare chiaro che l’opera sia una esplicita critica alle recenti dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa. Proprio pochi giorni fa, infatti, La Russa ha definito “gruppo di pensionati” i membri della Bozen uccisi nell’attentato di via Rasella.

La street artist Laika, dunque, ritenendo inammissibili le affermazioni del Presidente del Senato, ha dichiarato:

È inammissibile che la seconda carica dello Stato si permetta di fare affermazioni del genere: è un becero tentativo di revisionismo storico. Non è la prima volta se pensiamo alla frase della premier Meloni sull’eccidio delle fosse Ardeatine ‘Uccisi perché italiani’. Trasformare, a distanza di anni, dei militari del Polizeiregiment Bozen, quindi NAZISTI, in musicisti semi-pensionati ( impossibile data la giovane età dei soldati ), è un insulto a tutte le vittime del nazifascismo ( oltre a tutti i poveri musicisti “semi pensionati”)”.

Poi l’artista ha concluso aggiungendo:

Non ricordo di aver letto di tromboni, violini e tamburi in quel di via Rasella. Ricordo invece le gesta eroiche dei partigiani contro l’invasore. Un presidente del Senato dovrebbe, come minimo, conoscere la storia del proprio paese. I nostri nonni hanno lottato e sacrificato la loro vita per porre fine alla dittatura fascista. Certe affermazioni sono intollerabili. Non c’è spazio per i fascisti in questo paese, tantomeno al governo. Il presidente La Russa non è degno di rappresentare quella carica: dovrebbe dimettersi e studiare bene la storia”.

Laika ha dedicato la sua nuova opera “Dimissioni” a Marisa Musu, una partigiana, gappista, che quel 23 marzo del 1944 era proprio tra coloro che, insieme “ai nostri nonni”, hanno sacrificato la loro vita in Via Rasella per un Paese democratico.

Le dichiarazioni di Ignazio La Russa sull’attentato di Via Rasella

Intervistato nel podcast di Libero Terraverso da Pietro Senaldi, il Presidente del Senato Ignazio La Russa aveva definito l’episodio di Via Rasella con queste parole:

Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza, quelli uccisi dai partigiani furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS“.

In occasione dell’anniversario dell’attentato del 23 marzo, in seguito a cui vennero trucidate 335 vittime civili per opera dei tedeschi, il Presidente del Senato La Russa ha descritto così il tragico episodio. Le dichiarazioni di La Russa hanno acceso nuovamente le polemiche dopo le frasi della premier Giorgia Meloni che aveva affermato che fossero stati uccisi “solo perché italiani”.

Il presidente del Senato, dunque, volendo difendere anche la frase della premier ha aggiunto: “Un attacco pretestuoso a Meloni, perché quando lei dice ‘uccisi perché italiani sa benissimo che quegli italiani erano stati uccisi per rappresaglia per quello che avevano i partigiani a via Rasella. Tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, ovviamente non gente che lavorava con loro. Se li deve racchiudere in una sola parola, dice ‘perché italiani’. Non si può farne uno scandalo”.

La Russa, poi, pochi giorni dopo aver definito i militari uccisi dai partigiani come una “banda musicale di semipensionati” è intervenuto nuovamente per scusarsi, dopo le polemiche scatenate dalle sue dichiarazioni sull’attentato di via Rasella.

In proposito, il Presidente del Senato ha spiegato:

Ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti, ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio”.