Caso Negreira, le parole di Ceferin – Tra i casi extra campo più discussi dell’ultimo periodo c’è sicuramente il Caso Negreira che riguarda il Barcellona, con i pagamenti da parte del club blaugrana nei confronti dell’ex vicepresidente degli arbitri in Spagna. Un tema che si arricchisce nel corso delle settimane sempre di più. Settimana scorsa Marca lanciò una bomba: secondo il quotidiano spagnolo infatti la società blaugrana avrebbe pagato 518.019 € alle società di Enriquez Negreira e di suo figlio. Il motivo? Per avere accesso ai vari verbali arbitrali e alle registrazioni video delle riunioni mensili e quelle relative alle partite. La cosa che stupisce è che non si tratta di match del Barcellona, ma di sfide della nazionale spagnole e di altre nazionali al Mondiale, all’Europeo o in altre competizioni.

Sul tema tanto discusso nelle ultime settimane, è tornato però anche Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, nel corso di una lunghissima intervista al quotidiano sloveno Ekipa. Il presidente del massimo organo federale europeo si è esposto e non poco sulla questione, definendola anche una delle più gravi della storia del calcio. Di seguito un estratto dell’intervista pubblicata in mattinata.

Ceferin: “Caso Negreira è gravissimo”

Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, si è concesso al quotidiano sloveno Ekipa per parlare della situazione calcistica attuale, ma soprattutto del caso Negreira. “Caso Negreira? Non posso commentare direttamente questo per due motivi. In primo luogo, perché abbiamo un comitato disciplinare indipendente incaricato di farlo. E in secondo luogo, perché non ho affrontato la questione in dettaglio. Tuttavia, posso dire qualcosa. Mi sono informato e la situazione è gravissima. È così grave che, secondo me, è uno dei casi più gravi che abbia mai visto nel calcio. A livello di campionato spagnolo, ovviamente, la questione è prescritta e non può avere conseguenze a livello sportivo, mentre il procedimento è in corso a livello della procura civile spagnola. Lo stesso vale per l’Uefa, non c’è niente di prescritto neanche qui”, ha concluso Ceferin sull’argomento Barcellona.

“Difficile per l’arbitro prendere decisioni sui falli di mano”

Ceferin si è poi successivamente espresso anche su alcune situazioni arbitrali, in particolare sui falli di mano. “Nulla è chiaro a nessuno, questo non è un bene per il calcio, che per definizione è molto comprensibile e molto chiaro a tutti. Quando si tratta di fuorigioco, possiamo discutere se il VAR debba considerare un’area più ampia e non intervenire su ogni millimetro, ma anche così le cose sono chiare e nessuno può discuterne. Quello che succede nei falli di mano invece è strano ed è difficile per gli arbitri prendere decisioni. Se l’avversario calcia il pallone con potenza da due metri nella tua mano, cosa puoi fare?

Ho visto Bijol, che in Udinese-Milan ha colpito prima con la coscia, poi la mano, e l’arbitro ha concesso un rigore. Come un giocatore può impedire ciò? Stiamo discutendo seriamente su questo, e stiamo giungendo sempre più alla conclusione che – ancora una volta – nessuno ha una soluzione chiara. Dobbiamo trovare soluzioni, dobbiamo trovare un modo usando l’intelligenza o la logica del calcio e dobbiamo assicurarci che gli arbitri non cerchino un alibi nel VAR e poi fischino ogni contatto di mano solo per proteggersi“, ha poi concluso Ceferin parlando della situazione arbitrale e sui falli di mano nello specifico.