Questa mattina si è tenuta la prima udienza per Papa Francesco dopo le recenti dimissioni dal Policlinico Gemelli. In questa speciale occasione il Santo Padre ha volto fare un appello ai politici del nostro governo:
Abbiamo bisogno di politici saggi, guidati dal criterio della fraternità e che sanno fare discernimento tra stagione e stagione, evitando di sprecare le risorse quando ci sono e di lasciare le future generazioni in grave difficoltà
Poi ha incontrato i dipendenti e dirigenti dell’Inps e li ha ringraziati “per il servizio a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici, per garantire assistenza alle persone disoccupate e in favore di chi è malato, infortunato o anziano”.
Dimissioni di Papa Francesco, come sta adesso?
Il Pontefice sembra stare molto meglio. Ieri ben 60mila i fedeli hanno partecipato in piazza San Pietro alla celebrazione della Domenica delle Palme, che di fatto apre i riti della Settimana Santa. Papa Francesco, nonostante i quattro giorni di ricovero appena passati all’ospedale Gemelli di Roma, non ha rinunciato nemmeno al giro in papamobile fra la folla.
Bergoglio: “No al lavoro nero”
Papa Francesco, nel suo discorso ai dipendenti e dirigenti dell’Inps, ha espresso il suo pensiero in merito al lavoro nero, alla precarietà lavorativa e al diritto alla pensione:
Il lavoro nero sembra portare benefici economici all’individuo, ma alla distanza non permette alle famiglie di contribuire e accedere secondo giustizia al sistema pensionistico.
E ha aggiunto:
Il lavoro nero falsa il mercato del lavoro ed espone i lavoratori a forme di sfruttamento e di ingiustizia.
Il secondo appello appello si focalizza sul lavoro precario, che “ha un impatto sulle scelte di vita dei giovani e talora costringe a lavorare anche quando le forze vengono meno”. Secondo il Santo Padre “la precarietà dev’essere transitoria, non può protrarsi in eccesso; altrimenti, finisce per portare sfiducia, favorisce il rimando delle scelte di vita dei giovani, allontana l’ingresso nel sistema previdenziale e incrementa la denatalità”.
Il terzo appello infine è un sì al lavoro dignitoso, che è sempre “libero, creativo, partecipativo e solidale”. Francesco ha, quindi, aupicato che si renda sempre “concretamente possibile il diritto alla pensione”.