Paola Frassinetti ricorda Fausto Tinelli. La sottosegretaria all’Istruzione si è recata questa mattina, 3 aprile, al liceo Brera di Milano per portare un mazzo di fiori alla targa dedicata al militante di sinistra, ucciso nel 1978 insieme all’amico Lorenzo ‘Iaio’ Iannucci. Nonostante le polemiche sollevate nei giorni scorsi da Memoria antifascisti, non ci sono state contestazioni.

Paola Frassinetti ricorda Fausto Tinelli: la cerimonia

La breve cerimonia è stata organizzata per il 45esimo anniversario dell’uccisione dei due ragazzi diciottenni di fronte al centro sociale Leoncavallo. A partecipare anche il fratello di Tinelli, Bruno, la dirigente scolastica Emilia Ametrano e un piccolo gruppo di studenti. La sottosegretaria Frassinetti, deputata di Fratelli d’Italia, ha deposto un mazzo di fiori bianchi e rosa. Lo scorso 13 marzo lo stesso gesto era stato riservato a Sergio Ramelli– militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 a Milano- all’Itis Molinari di Crescenzago. Ossia la scuola di Ramelli, proprio come il Brera fu la scuola di Tinelli.

Paola Frassinetti ha spiegato che aveva già comunicato la sua presenza:

L’avevo già preannunciato che sarei venuta al liceo Brera a portare i fiori alla targa per Fausto Tinelli. Quando ero assessore all’edilizia scolastica della Provincia avevo fatto mettere due targhe, una per Ramelli e una per Tinelli, quindi mi sembrava giusto come sottosegretaria all’Istruzione mettere i fiori sulle targhe in queste due scuole.

La targa per Fausto Tinelli è stata posta nell’androne della scuola il 18 marzo 2005 su proposta del consiglio d’istituto. La Frassinetti ha poi raccontato, commossa:

Fausto era un ragazzo del mio quartiere in quegli anni studiavo Giurisprudenza e facevo politica a scuola. Io ricordo che ero rimasta colpitissima quella sera, era stato appena rapito Moro, era un periodo particolare, ci fu una tremenda guerra tra giovani. Con questo gesto io volevo portare un ricordo e anche un monito affinché non accada mai più che dei ragazzi si ammazzino.

Frassinetti: “Non voglio parlare di fascismo”

La sottosegretaria ha risposto a chi le chiedeva se la cerimonia odierna non fosse un buona occasione per descrivere il fascismo come “il male assoluto”:

Non c’entra niente con quello che sto facendo, non voglio parlare di storia né di fascismo. Sono qui per commemorare Tinelli. Già da solo questo gesto parla delle mie sensibilità contro ogni violenza. Non vorrei inerpicarmi in discussioni storiche che non mi competono. Oggi il governo è qui a commemorare questo ragazzo di sinistra, del Leoncavallo, che è stato ucciso. Prendiamo questo spunto come uno spunto positivo invece di andare a cercare sempre cose che dividono.

La sottosegretaria ha poi confermato la sua presenza alla commemorazione ufficiale del comune, presso i giardini Ramelli di Milano, il prossimo 29 aprile, giorno in cui il giovane militante del Fronte della Gioventù è stato assassinato. Cerimonia a cui sarà presente anche il sindaco Beppe Sala. Non sarà invece al Campo 10 del Cimitero Maggiore:

Era stata una messa, io ci sono andata, è come se mi invitassero a una messa al campo dei partigiani, ci andrei con lo stesso spirito che oggi mi porta qui.

Alle parole di Beppe Sala, pronunciate ieri- “Questo governo vuole portare il paese indietro, agli anni Settanta”- la sottosegretaria ha replicato con l’auspicio che non si torni indietro: “Mi auguro proprio di no e questo gesto che sto facendo io oggi va completamente in senso contrario.” Comunque, spiega, “c’erano contesti sociali e politici diversi”.