Un 17enne è morto cadendo dal tetto di un capannone a Casalnuovo di Napoli. Sulla vicenda indagano i Carabinieri della stazione di Castello di Cisterna. L’incidente probabilmente è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, Domenica 2 Aprile 2023, presso un capannone industriale sito in via Giovanni Falcone a Casalnuovo, in provincia di Napoli.

Allertati in serata dell’accaduto, le forze dell’ordine hanno raggiunto il luogo della tragedia constatando che per il giovane non c’era più nulla da fare. Non ancora ufficializzate le cause del decesso, anche se appare evidente che la morta sia sopraggiunta per i forti traumi per l’impatto al suolo. Da accertare il motivo per cui il 17enne si trovasse in quella struttura e se l’evento tragico possa essere eventualmente legato ad una sfida tra giovani finita male.

Le indagini infatti sono mirate a valutare la presenza di altre persone al momento del terribile incidente. Da quanto appreso pare infatti che il ragazzo possa essere salito sul tetto del capannone per compiere un’acrobazia. Forse un gesto per dimostrare il proprio coraggio ad alcuni coetanei o un’azione di sport estremo. È plausibile dunque che sul posto ci fossero altri ragazzi che abbiano assistito alla scena e non abbiano lanciato l’allarme una volta accaduta la tragedia.

Casalnuovo di Napoli morto 17enne: possibile acrobazia per dimostrare il proprio coraggio

I Carabinieri del nucleo locale hanno eseguito i rilievi previsti per legge per valutare la dinamica esatta di quanto accaduto. Tuttavia alcuni elementi della vicenda sono ancora poco chiari.

Da una prima ricostruzione dei fatti, pare che il giovane possa essere salito volontariamente sul tetto del capannone industriale. Lì, un pannello di plastica di copertura non avrebbe retto al peso del ragazzo. Il cedimento della copertura avrebbe inevitabilmente causato la caduta del 17enne. Il successivo impatto violento al suolo gli è stato fatale.

La dinamica però è ancora in corso di verifica. Dalle prime supposizione appare evidente che in compagnia del ragazzo ci fossero altre persone. E per questo motivo gli inquirenti sono al momento alla ricerca di dettagli che possano confermare tale ipotesi. Dall’acquisizione delle immagini di videosorveglianza della zona o dei quartieri limitrofi, potranno essere apprese informazioni fondamentali per l’identificazione di eventuali testimoni alla scena.

Il gesto del ragazzo di arrampicarsi sul tetto appare un’azione volontaria, forse dettata da una dimostrazione di coraggio per entrare nel gruppo di coetanei.

I Carabinieri della stazione locale in collaborazione con i colleghi della stazione di Castello di Cisterna si stanno occupando dell’analisi dei rilievi. Solo quando tutti questi elementi saranno accertati, gli inquirenti potranno avere un quadro più chiaro della vicenda e valutare eventuali responsabilità prima di catalogare l’accaduto come una pura fatalità.

Intera area industriale ormai in stato di degrado  

La struttura teatro della tragedia è ormai abbandonata e caduta in disuso. La facciata esterna appare dipinta da murales. Alcune parti del capannone ormai sono degradate e danneggiate. È plausibile dunque che parte della copertura abbia ceduto sotto il peso del ragazzo causando il volo fatale.

Sebbene l’altezza non sia eccessiva, la caduta è stata inaspettata e violenta. Per il ragazzo non c’è stata possibilità di scampo. La zona, leggermente periferica dal centro abitato del comune campano, ha subito alcune opere di riqualificazione ma appaiono ancora diverse strutture in stato di abbandono.

Se da un lato infatti il nuovo giardino pubblico si pone come contrasto al degrado strutturale, dall’altro lato di via Giovanni Falcone sono ancora molti i capannoni in cemento armato lasciati ormai a morire sotto l’azione del tempo. L’edificio nel quale è stato ritrovato il cadavere del giovane non ha alcuna barriera che ne impedisca l’ingresso. Il cancello anteriore è infatti danneggiato e non permette la chiusura dell’area.

Gli inquirenti dovranno quindi accertare le eventuali responsabilità da parte del proprietario della struttura e perché, dato lo stato di disuso, nessuna autorità abbia provveduto a interdire l’ingresso a terzi.