Spese trasporto pubblico detraibili: come ogni anno sta per giungere il momento probabilmente più stressante dell’anno della vita di un contribuente nel quale è previsto l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate.

Ciò nonostante, malgrado ogni contribuente debba versare una certa quantità di imposte in base a quanto ha guadagnato nel corso dell’anno precedente, costui avrà la possibilità di vedere scontata la somma di denaro che deve versare al Fisco, grazie alla previsione di alcune tipologie di detrazioni fiscali che sono previste dalla legge.

Una di queste è la possibilità di ottenere una detrazione fiscale pari al 19% nel caso in cui durante il corso dell’anno 2022 il contribuente abbia sostenuto delle spese per il trasporto pubblico.

Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere nel dettaglio come devono essere inserite queste spese in modo da ottenere le detrazioni fiscali spettanti all’interno del modello 730.

Spese trasporto pubblico detraibili: ecco come compilare la dichiarazione dei redditi 2023 per ottenere una detrazione fiscale del 19%

Le spese per il trasporto pubblico devono essere inserite all’interno del “Quadro E – Oneri e spese” del modello 730, per poter essere portate in detrazione.

All’interno di tale sezione della dichiarazione dei redditi 2023, in particolare, devono essere indicate le spese che il contribuente ha sostenuto durante il periodo d’imposta 2022, le quali danno diritto a beneficiare di una detrazione d’imposta o di una deduzione dal reddito.

In questo caso, ovvero in caso di sostenimento di spese per il trasporto pubblico, il contribuente potrà beneficiare di una detrazione d’imposta di importo pari al 19% della spesa effettivamente sostenuta durante il corso dell’anno precedente.

In particolare, all’interno della sezione I del quadro E del modello 730 (Rigo da E8 a E10) il contribuente potrà portare in detrazione le seguenti spese:

  • codice 40 – spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, detrazione d’imposta pari al 19% fino ad un importo massimo complessivo di 250 euro.

L’agevolazione, in particolare, riguarda:

  • le spese che vengono sostenute direttamente dal contribuente per l’acquisto di un abbonamento del trasporto pubblico;
  • le spese che vengono sostenute dal contribuente per l’acquisto di un abbonamento del trasporto pubblico per conto dei familiari fiscalmente a carico.

Qualora il contribuente abbia beneficiato del bonus per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico di importo pari a 60 euro, la detrazione fiscale potrà essere fruita esclusivamente per la parte di spesa che è rimasta effettivamente a suo carico.

Infine, per quanto riguarda l’importo che viene concesso in detrazione ai contribuenti, la legge ha previsto che a partire dall’anno 2020 coloro che hanno conseguito un reddito complessivo superiore ad una determinata soglia, non ricevano l’importo per intero, ma una detrazione che decresce in base all’aumentare del reddito. In particolare:

Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione d’imposta per alcune delle spese indicate in questa sezione varia in base all’importo del reddito complessivo. In particolare, essa spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento del predetto limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro. Per la verifica del limite reddituale si tiene conto anche dei redditi assoggettati a cedolare secca”.

Per poter beneficiare delle detrazioni fiscali previste per l’acquisto dell’abbonamento da parte dei cittadini e dei familiari a carico ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale dovranno essere conservati il titolo di viaggio e la documentazione relativa al pagamento.

LEGGI ANCHE Spese istruzione detraibili: ecco cosa si può portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi 2023