Avvisi bonari 2023, comunicazioni in arrivo ai contribuenti per le irregolarità registrate nell’anno di imposta del 2020. Ecco cosa fare e cosa prevede la tregua fiscale di quest’anno per quanto concerne le sanzioni da applicare a quanto dovuto. La buona notizia per i contribuenti che riceveranno gli avvisi bonari dell’Agenzia delle entrate nei prossimi giorni è che non dovranno procedere con complicati calcoli per stabilire quali siano le sanzioni da pagare. Infatti, le comunicazioni arriveranno già con il ricalcolo della nuova sanzione stabilita dal comma 153, dell’articolo 1, della legge 197 del 2022 (legge di Bilancio 2023). Si ricorda che, una volta avvenuta la decadenza dalla rateazione dell’avviso bonario, l’agente della riscossione provvederà, entro 180 giorni, all’emissione di una cartella di pagamento. La cartella di pagamento contiene le sanzioni applicate in misura piena, del 30 per cento.

Avvisi bonari 2023, comunicazioni in arrivo per irregolarità 2020: ecco cosa fare e cosa prevede la tregua fiscale 2023 sulle sanzioni

Sono in arrivo ai contribuenti gli avvisi bonari relativi all’anno di imposta 2020 per irregolarità nei pagamenti dei debiti fiscali. Da quanto risulta ai primi contribuenti che hanno ricevuto gli avvisi bonari, gli importi da pagare sono già aggiornati al calcolo degli interessi ridotti del 3 per cento. La legge di Bilancio 2023 ha infatti ridotto l’importo della sanzione dal 10 per cento vigente fino al 31 dicembre 2022. La sanzione del 3 per cento deve essere applicata sia alle imposte dell’anno 2020 non pagate, che a quelle pagate in ritardo. L’Agenzia delle entrate, pertanto, nelle comunicazioni inviate ai contribuenti ha già applicato le scontistiche previste per quest’anno oggetto della normativa sulla tregua fiscale 2023.

Sanzioni del 3%, come si calcolano: fogli dell’Agenzia delle entrate

Il calcolo delle sanzioni al 3 per cento sugli importi da pagare nella disciplina della tregua fiscale 2023 dei debiti d’imposta risalenti al 2020 permette ai contribuenti e ai professionisti di tirare un sospiro di sollievo. Infatti, ciò che arriva nella cartella è l’importo che deve essere pagato direttamente dai contribuenti senza dover procedere ad articolati calcoli, rivelatisi complicati anche se si utilizzassero i software messi a disposizione dalla stessa Agenzia delle entrate. I fogli di calcolo del Fisco, infatti, sono stati più volte oggetto di aggiornamento, a testimonianza proprio della difficoltà nel calcolare esattamente il debito fiscale dovuto con le relative sanzioni. Oltre al ricalcolo della sanzione nella misura percentuale ridotta dal 10 al 3 per cento, c’è anche da considerare che sono numerose le altre percentuali da applicare ai versamenti effettuati con ritardo rispetto alle scadenze fissate.

Avvisi bonari 2023, quando si prevede l’arrivo delle cartelle 2022 per le irregolarità 2021?

Nella comunicazioni esattoriali della tregua fiscale 2023 che stanno arrivando ai contribuenti, l’Agenzia delle entrate ha quindi evitato il “fai da te”. Procedere con ulteriori calcoli avrebbe comportato un elevato rischio di errore con aggravio degli adempimenti amministrativi e fiscali a carico dei contribuenti. Le comunicazioni che stanno arrivando sono quelle relative alle irregolarità riscontrate nell’anno di imposta 2020: pertanto, oggetto di regolarizzazione è il modello dei redditi dell’anno 2021. A seguire, arriveranno gli avvisi bonari del modello dei redditi 2022 per l’anno di imposta 2021. Anche queste ultime saranno aggiornate alla sanzione del 3 per cento per evitare farraginosi calcoli a carico dei contribuenti. Quello che dunque comparirà sarà l’importo già scontato secondo quando prevede la normativa sulla sanatoria della tregua fiscale di quest’anno.