Ryuichi Sakamoto cause morte, addio al maestro giapponese nato a Tokyo nel 1952 e diventato uno dei più importanti compositori nella storia del Sol Levante. Resterà per sempre impressa nella mente di tutti gli appassionati le musiche de L’Ultimo Imperatore, capolavoro con cui Bernardo Bertolucci conquistò il premio Oscar al miglior film e Sakamoto quella per la miglior colonna sonora. Sin da giovanissimo si è appassionato alla musica spaziando negli ascolti da Debussy fino ai Rolling Stones, mostrando nel corso della sua produzione un’ecletticità rara. Si è spento dopo una lunga malattia.

Ryuichi Sakamoto cause morte, la malattia che l’ha colpito da tempo era un tumore al colon

Il management del maestro Ryuichi Sakamoto ha annunciato le cause di morte per il geniale compositore, che si è spento dopo una lunga malattia contro un tumore al colon diagnosticatogli nel 2021. Una malattia combattuta con grande dignità, che non gli ha impedito di impegnarsi fino all’ultimo in una proficua produzione, in passato aveva anche sconfitto un cancro alla gola nel 2014 tornando poi alla produzione di colonne sonore da film lavorando tra l’altro con Alejandro Inarritu nello strepitoso The Revenant che consegnò il suo primo Oscar a Leonardo DiCaprio.

Il lavoro con Bertolucci ne “L’Ultimo Imperatore” e “Forbidden Colours”

Ryuichi Sakamoto vinse l’Oscar con la colonna sonora del film “L’ultimo imperatore” del 1987, di Bernardo Bertolucci, che racconta la storia dell’ultimo imperatore cinese Puyi e per il quale trionfò persino ai Grammy Award. Un sodalizio quello con il cinema lungo e proficuo per il maestro nipponico, con il suo più grande successo resta la canzone “Forbidden Colours” del film del 1983, con la voce di David Sylvian, divenne un successo mondiale. Importanti per lui anche le collaborazioni negli anni ’80 con Thomas Dolby e con la leggenda del punk Iggy Pop.

Gli studi e i primi anni

Ryuichi Sakamoto ha studiato composizione ed etnomusicologia all’università di Tokyo guadagnandosi l’affettuoso soprannome di “The Professor” in Giappone e ha iniziato a esibirsi nella fiorente scena elettronica degli anni Settanta: “All’università lavoravo con il computer e suonavo jazz di giorno, compravo dischi psichedelici della West Coast e dei primi Kraftwerk nel pomeriggio e suonavo folk di notte. Ero piuttosto impegnato!“, raccontava in una vecchia intervista. Nel 1978 ha fondato la Yellow Magic Orchestra (YMO) con Haruomi Hosono e Yukihiro Takahashi, scomparso a gennaio. Il loro techno-pop ad alta energia ha avuto un’enorme influenza sulla musica elettronica mondiale e ha ispirato le melodie sintetizzate dei primi videogiochi giapponesi.