Orrore in Florida dove un bimbo, di soli 2 anni, scomparso dopo l’omicidio della madre è stato trovato morto nella bocca di un alligatore.

La terribile vicenda è accaduta nella città di St. Petersburg, in Florida. Venerdì 31 Marzo la Polizia locale aveva fermato Thomas Mosley accusandolo di aver ucciso la compagna 20enne Pashun Jeffery. Sul luogo del delitto, un appartamento nei sobborghi della città di St. Petersburg dove la famiglia abitava, le forze dell’ordine avevano rinvenuto solo il cadavere della giovane madre, in una “una scena del crimine molto violenta”.  La donna presentava numerosi tagli, inflitti con estrema violenza. Thomas Mosley è stato subito incriminato del suo omicidio. Di Taylen Mosley, figlio di soli due anni della vittima, non c’era traccia.

Ne era nata così una ricerca in tutta la zona circostante la cittadina. Non si era esclusa alcuna ipotesi, ma era evidente che con il passare del tempo si temesse sempre più al peggio. Le forze dell’ordine hanno dispiegato ogni forza in loro possesso per rintracciare il piccolo Taylen nel più breve tempo possibile, come l’utilizzo di diverse unità cinofile, l’ausilio di un drone che mappasse la zona dall’alto e numerosi agenti federali e statali. Era scattata anche un’allerta Amber, tipica procedura per i sequestri di persona.

Florida bimbo scomparso trovato morto nella bocca di un alligatore: cadavere ritrovato nel lago dell’Holmes Park

Dopo giorni di ricerche, gli agenti hanno trovato il corpicino del piccolo ormai senza vita in un lago nel dell’Holmes Park, a circa 16 chilometri di distanza da casa. Un alligatore era intento a cercare di catturare quello che per lui era una preda. Gli agenti hanno dunque dovuto abbattere l’animale per cercare di salvare il bambino. Infatti i militari hanno pensato che l’alligatore stesse attaccando il piccolo e per impedire di venire divorato hanno sparato uccidendo il grosso rettile.

Il piccolo Taylen invece era già morto. Le indagini dovranno stabilire le cause del suo decesso. Non è infatti chiaro se il piccolo sia affogato nel lago o se il suo cadavere sia stato gettato lì solo dopo il suo omicidio. Il corpo è stato rinvenuto integro, ancor prima che i rettili che abitano il lago potessero cibarsene. Gli inquirenti dovranno quindi capire se il padre abbia ucciso il piccolo figlio e poi abbia cercato di disfarsi del cadavere abbandonandolo nel lago.

Le autorità hanno già conferito l’incarico ad un medico legale che effettui un esame autoptico per ufficializzare la causa del decesso.

È stato il capo della polizia di St. Petersburg, Anthony Holloway, in una conferenza stampa Venerdì sera, a riportare la terribile scoperta. L’individuazione del cadavere ha spezzato infatti ogni speranza di ritrovare ancora in vita il bimbo.

“Non volevamo trovarlo in questo modo, ma almeno ora possiamo dare un po’ di pace a quella famiglia”. 

Il padre è accusato di duplice omicidio

Nei confronti di Thomas Mosley la Polizia ha dunque aggiunto alle precedenti accuse anche la possibile uccisione del figlio e il tentativo di far scomparire il suo cadavere.

Thomas Mosley, 21 anni, padre del bimbo e compagno della 20enne ritrovata morta nella sua abitazione, è stato arrestato con l’ipotesi di aver commesso due omicidi. Le indagini dovranno accertare infatti che le coltellate letali la compagna Pashun Jeffery siano state da lui inflitte.

Da una prima ricostruzione dei fatti fornita dalle forze dell’ordine, la donna e suo figlio erano stati visti per l’ultima volta intorno alle 17:20 di Mercoledì. I vicini di casa hanno poi dichiarato di aver sentito dei forti rumori provenire dal loro appartamento all’incirca alle 20:30.

Non si erano allarmati però a tal punto da chiamare la polizia. È stata la madre della giovane a denunciare la scomparsa della donna, contattando il proprietario dell’appartamento poiché non riusciva più a mettersi in contatto con la figlia. Poco dopo l’intervento della polizia che ha trovato il cadavere accoltellato.