Esonero Inzaghi, prove d’addio con l’Inter. Sembra segnato, oramai, il percorso tra la società nerazzurra e il tecnico arrivato due stagioni fa dalla Lazio. A meno di clamorosi colpi di scena, a fine anno sarà separazione. Le dieci sconfitte rimediate in campionato rappresentano un dato su cui i vertici della dirigenza stanno riflettendo. L’esonero di Simone Inzaghi, che ha ancora due anni di contratto con il club, dovrebbe essere rimandato alla fine della stagione, salvo clamorosi colpi di scena (in caso positivo e negativo). Marotta e Aulisio non vorrebbero portare a stravolgimenti importanti nell’immediato, ben consapevoli che la squadra è tuttora in lotta per due competizioni. L’Inter, infatti, potrebbe ancora trasformare una stagione interlocutoria ad annata straordinaria. La Coppa Italia e la Champions League sono obiettivi difficili, ma ancora perseguibili. Tutto dipenderà dalle gara d’andata delle competizioni. Inzaghi sa di aver esaurito i bonus: per evitare l’esonero e restare alla guida dell’Inter, almeno sino al termine della stagione, sarà necessario un cambio di marcia.
Esonero Inzaghi, le valutazioni dell’Inter
L’esonero di Simone Inzaghi rappresenta la scelta ultima che i dirigenti dell’Inter vorrebbero attuare. Come anticipato, molto dipenderà dalle prossime partite, fondamentali per il futuro dei nerazzurri. La semifinale d’andata di Coppa Italia con la Juventus e la gara valida per il primo round di Champions League con il Benfica sembrano essere dei passaggi chiave per il futuro in nerazzurro di Simone Inzaghi. In mezzo, la gara di venerdì dell’Arechi contro la Salernitana sarà crocevia cruciale anche per le sorti dell’Inter in campionato. Tre partite in cui l’allenatore si gioca i prossimi due mesi sulla panchina nerazzurra. Mentre per la prossima stagione, la società sembra sempre più propensa a far vita ad un nuovo ciclo.
Il passo falso con la Fiorentina di ieri rappresenta l’ultima di una serie di partite negative. Quattro sconfitte nelle ultime partite in campionato, tre stop consecutivi contro Spezia, Juventus e la squadra di Italiano. Un rendimento troppo altalenante, che ha portato Lautaro Martinez e compagni a passare dal sogno rimonta scudetto al rischio qualificazione in Champions per il prossimo anno. La possibilità di non rientrare tra i primi quattro posti potrebbe portare anche a risvolti clamorosi sulla sostenibilità del club. Se per la corsa al titolo la squadra ha alzato da tempo bandiera bianca, la qualificazione alla prossima Champions League è il traguardo minimo da non fallire.
Per il tecnico, decisive le prossime tre sfide
Si infittiscono i rumors su chi potrebbe prendere il posto di Inzaghi in caso di esonero nella prossima stagione. Tanti i nomi presenti nella lista degli uomini mercato del club, Marotta e Aulisio. Dall’ex Conte al Cholo Simeone, passando per Pochettino e altri svincolati di lusso. Ma ciò che conta per l’Inter, ad oggi, è il presente. Il paradosso della stagione è che il club da tempo non toccava vette così alte in Europa. I quarti di Champions League sono un obiettivo straordinario, ma la poca continuità in campionato peserà sulla valutazione dell’operato di Simone Inzaghi. È in mezzo, c’è la doppia sfida con la Juventus per l’accesso alla finale di Coppa Italia. Un confronto atteso dal pubblico di fede nerazzurra, che ha fatto registrare già il sold-out di San Siro per la sfida di ritorno del prossimo 26 aprile.