Gli aggiornamenti di oggi sulla guerra in Ucraina si aprono con le dichiarazioni di un personaggio decisamente poco sotto i riflettori.
Kim Yo Jong, la potente sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, ha infatti accusato l’Ucraina di spingere per l’uso di armi nucleari. Le sue dichiarazioni sono riportate da KCNA, la principale agenzia di stato di Pyongyang.
Tutto nasce da una petizione online in Ucraina sulla proposta di ricorrere all’atomica: al momento si contano meno di 1.000 firme. Datato giovedì, tale sondaggio è parso a molti una risposta alle parole di Vladimir Putin sul dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia. Ma per la sorella di Kim dietro si nasconderebbe un complotto tramato dal presidente Zelensky per avallare l’escalation militare.
Non si tratta della prima volta in assoluto che Kim Yo Yong prende in mano il microfono sul conflitto. La sua precedente uscita è datata fine gennaio ed era rivolta esplicitamente agli Stati Uniti, accusati di “aver oltrepassato il limite”. Una minaccia diretta all’Occidente per il supporto militare prolungato a Kiev.
Guerra in Ucraina, Russia fallisce obiettivo conquista Donbass
Decisamente più scariche le novità dal fronte. Il consueto report pubblicato dallo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine parla di 70 attacchi russi nelle ultime 24 ore. Un dato ancora significativo ma in diminuzione rispetto alla media delle ultime settimane.
Naturalmente sono numeri che vanno presi con le pinze, tuttavia si può affermare con certezza che l’obiettivo russo di conquistare il Donbass entro la fine di marzo sia fallito. Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Marinka, tutti villaggi situati nell’Oblast di Donetsk, rimangono assediati dalle truppe di Mosca ma sempre senza grandi passi in avanti. Il capo dell’Ufficio presidenziale Andriy Yermak riferisce di attacchi a infrastrutture civili anche nelle regioni di Sumy e Kherson.
Il ministro dello sport di Kiev: “Se serve boicotteremo le Olimpiadi di Parigi”
Lo stesso Yermak ha poi partecipato a un meeting insieme a Morinari Watanabe, presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica, e al ministro dello Sport ucraino Vadym Gutzeit:
La guerra scatenata dalla Russia ha ucciso 262 atleti ucraini e distrutto 363 strutture sportive in Ucraina
Il ragionamento collaterale riguarda il tema dell’esclusione degli atleti russi e bielorussi dalle Olimpiadi di Parigi 2024. Momentaneamente, la decisione assunta dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) consente agli atleti delle due nazioni sovietiche di partecipare agli eventi sportivi internazionali.
Gutzeit ha ribadito nel trilaterale quale sarà il diktat governativo nei confronti degli atleti ucraini: il boicottaggio di tutti gli eventi a cui gareggiano atleti di Mosca e di Minsk. Secondo il parere ministeriale, infatti, anche gli atleti sostengono la causa della guerra, come dimostrano alcune scene ritraenti uniformi o simboli legati al conflitto.