Rdc e corso di formazioni, quando scatta il vincolo della frequenza? Arrivano le convocazioni per gli over 61, cosa sta succedendo? Quando scatta l’accettazione obbligatoria alla frequenza al percorso di formazione? Sono tante, forse, troppe le domande per la convocazione Rdc al percorso formativo.

Il vero problema, è che stanno arrivando le convocazione per i fruitori di anni 61, è possibile o si è trattato di un errore del sistema. Vediamo insieme i limiti e le prospettive lavorative future per gli over 61.

Rdc 2023: convocati a 61 anni di età,

Il governo italiano nella legge di Bilancio 2023, ha disposto le nuove direttive per il Reddito di cittadinanza, spiegando la presenza della categoria dei lavoratori “non occupabili” e “occupabili”, a seconda della presenza di una o più condizioni.

Oltretutto, la presenza della convocazione per gli over 60 non implica necessariamente il cambio di categoria, quindi, per natura non sono occupabili, ma sono vincolati alla frequenza dei progetti formativi coordinati dal Centro per l’impiego. Infatti, la normativa vigente prevede la convocazione ai corsi formativi fino a 65 anni di età.

Per molti versi riaffiorano le storture logiche, le inefficienze e le iniquità del sistema. Per questo, gli over 60 convocati per l’inserimento nei corsi formativi sono vincolati alla frequenza per evitare di perdere il diritto al sussidio, quindi, di decadere dal beneficio.

 Rdc corsi di formazione obbligatori

Nella Manovra 2023 è stato introdotto il quadro normativo che regola il vincolo di formazione e riqualificazione professionale riferito a un lasso di tempo minimo di 6 mesi.

Il precorso formativo di lavoro viene rivolto a tutti coloro che rientrano in un fascia reddituale compresa tra 18 e 65 anni di età. Tutti coloro che rientrano in questo periodo sono obbligati ad accettare la convocazione e aderire ai progetti di formazione, anche se hanno raggiunto 60 anni di età. In sostanza, la norma che regolare la formazione non tiene conto che i percettori over 60, che secondo le disposizioni contenute nella legge di bilancio non sono più occupabili.

Dall’inosservanza dell’obbligo scatta la decadenza del sussidio almeno fino al 31 dicembre 2023. Infatti, dal 2024 l’Rdc dovrebbe essere abolito per legge. Molto probabilmente, l’ammortizzatore sociale sarà sostituito da una nuova misura di inclusione sociale chiamata MIA.

Dunque, sono esonerati dalla frequenza del corso formativi i disabili, minori e anziani over 65 anni.

I percorsi formativi vengono gestiti attraverso il Programma GOL, mentre la frequenza è stata resa obbligatoria al fine di mantenere il sussidio, ma anche per facilitare l’utilizzo dello strumento di reinserimento lavorativo

Occorre, sottolineare, che le Regioni si occuperanno di verificare l’attività esercitata dai centri per l’impiego, che dovranno inoltrare un’apposita comunicazione all’Anpal contenente l’elenco di coloro che non rispettano l’ordine di partecipazione ai corsi di formazione. L’Ente provvederà a stilare una lista dei percettori poco ligi alle regole che trasmetterà all’INPS per i dovuti provvedimenti.

Un percorso di 6 mesi per 7 mesi di mensilità

I percettori dell’Rdc sono vincolati alla frequenza del corso fino a un periodo massimo di sei mesi. La durata del beneficio economico corrisponde a 7 mensilità e non più 18, così come previsto in passato.

La partecipazione ai percorsi formativi dovrebbe garantire una formazione idonea per il reinserimento nel mondo del lavoro.

Oltretutto, per favorire il reinserimento dei percettori Rdc nel mondo lavorativo, il lavoro stagionale o intermittente non sarà considerato incompatibile con l’erogazione del beneficio spettante, fino a un tetto massimo di 3.000 euro.