Detrazioni spese addetti assistenza personale: come ogni anno sta per giungere il momento probabilmente più stressante dell’anno della vita di un contribuente nel quale è previsto l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate.

Ciò nonostante, malgrado ogni contribuente debba versare una certa quantità di imposte in base a quanto ha guadagnato nel corso dell’anno precedente, costui avrà la possibilità di vedere scontata la somma di denaro che deve versare al Fisco, grazie alla previsione di alcune tipologie di detrazioni fiscali che sono previste dalla legge.

Una di queste è la possibilità di ottenere una detrazione fiscale pari al 19% nel caso in cui durante il corso dell’anno 2022 il contribuente abbia sostenuto delle spese per gli addetti all’assistenza personale.

Senza perderci troppo in chiacchiere, dunque, andiamo subito a vedere nel dettaglio come devono essere inserite queste spese in modo da ottenere le detrazioni fiscali spettanti all’interno del modello 730.

Detrazioni spese addetti assistenza personale: ecco come compilare la dichiarazione dei redditi 2023 per ottenere una detrazione fiscale del 19%

Le spese per gli addetti all’assistenza personale devono essere inserite all’interno del “Quadro E – Oneri e spese” del modello 730, per poter essere portate in detrazione.

All’interno di tale sezione della dichiarazione dei redditi 2023, in particolare, devono essere indicate le spese che il contribuente ha sostenuto durante il periodo d’imposta 2022, le quali danno diritto a beneficiare di una detrazione d’imposta o di una deduzione dal reddito.

In questo caso, ovvero in caso di sostenimento di spese per gli addetti all’assistenza personale, il contribuente potrà beneficiare di una detrazione d’imposta di importo pari al 19% della spesa effettivamente sostenuta durante il corso dell’anno precedente.

In particolare, all’interno della sezione I del quadro E del modello 730 (Rigo da E8 a E10) il contribuente potrà portare in detrazione le seguenti spese:

  • codice 15 – spese per addetti all’assistenza personale, detrazione d’imposta pari al 19% fino ad un limite di importo massimo di 2.100 euro, nel caso in cui il reddito complessivo non è superiore a 40.000 euro.

Le detrazioni per le spese che vengono sostenute per gli addetti all’assistenza personale spettano nella circostanza in cui si evidenzi una condizione di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana.

In particolare, sono considerate non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana quelle persone che non sono in grado, per esempio, di:

  • assumere alimenti;
  • espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all’igiene personale;
  • deambulare;
  • indossare gli indumenti.

In sostanza, vengono considerate persone non autosufficienti coloro che hanno bisogno di una sorveglianza continuativa, attestata mediante il rilascio di un apposito certificato medico.

La detrazione spetta anche se le prestazioni di assistenza vengono rese dai seguenti soggetti:

  • una casa di cura o una casa di riposo – in questo caso, la documentazione deve certificare in maniera separata:
    • i corrispettivi riferiti all’assistenza;
    • i corrispettivi riferibili ad altre prestazioni fornite dall’Istituto ospitante;
  • una cooperativa di servizi – in questo caso, la documentazione deve specificare la natura del servizio reso;
  • un’agenzia interinale – in questo caso, la documentazione deve specificare la qualifica contrattuale del lavoratore.

Infine, per quanto riguarda l’importo che viene concesso in detrazione ai contribuenti, la legge ha previsto che a partire dall’anno 2020 coloro che hanno conseguito un reddito complessivo superiore ad una determinata soglia, non ricevano l’importo per intero, ma una detrazione che decresce in base all’aumentare del reddito. In particolare:

Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione d’imposta per alcune delle spese indicate in questa sezione varia in base all’importo del reddito complessivo. In particolare, essa spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro. In caso di superamento del predetto limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro. Per la verifica del limite reddituale si tiene conto anche dei redditi assoggettati a cedolare secca”.