Dall’Ape sociale alla pensione di vecchiaia, quando è possibile? Quando finisce l’Ape sociale? Cosa succede dopo Ape sociale? Chi prende la pensione Ape sociale può passare alla pensione di vecchiaia? Il governo italiano per il 2023 permette l’accesso all’anticipo pensionistico Ape sociale, con limiti e condizioni previsti dalla normativa vigente. Ebbene, questa formula previdenziale per coloro che compiono 67 anni si trasforma in pensione di vecchiaia.

Per natura l’anticipo pensionistico è ricco di vincoli, tuttavia consente un prepensionamento a 63 anni di età. A qualcuno potrebbe sembrare un’ottima possibilità per ritirarsi dal lavoro prima dei 67 anni.

E, a guardare bene, lo è. L’indennità Ape sociale non viene erogata a vita, ma per un periodo temporaneo. Vediamo insieme come funziona l’anticipo pensionistico Ape sociale e quando si trasforma in pensione di vecchiaia.

Dall’Ape sociale alla pensione di vecchiaia: più soldi e diritti, ecco chi può farlo

L’articolo 38 della Costituzione rende sacro e inviolabile il diritto di tutti i lavoratori a ottenere una pensione minima, un concetto chiarito dove non manca alcun tassello e completa un quadro con il riconoscimento di un trattamento economico.

Una premessa necessaria per comprendere come i lavoratori gravosi, invalidi civili, caregiver e disoccupati ottengono a 63 anni un trattamento assistenziale, se presente un’anzianità contributiva minima da 30, 32 e 36 anni di versamenti.

Un’indennità sfruttabile su richiesta e solo in presenza dei requisiti e condizioni dettate dalla normativa vigente.

I pensionati ottengono un vantaggio previdenziale di quattro anni rispetto all’età pensionabile, cosa non di poco conto, considerando l’erogazione di un assegno mensile fino a 1.500 euro. Tuttavia, va detto che, l’Ape sociale riconosce diritti risicati. La misura, infatti, non è reversibile e non prevede la tredicesima mensilità.

L’anticipo pensionistico non abbraccia una vasta platea di aventi diritti e l’età media di ritiro dal lavoro registrata oscilla tra 64 e 65 anni. Oltretutto, si tratta di un anticipo pensionistico di appena 4 anni.

Per questo, spesso, viene definita più una misura assistenziale, per molti versi la natura previdenziale viene offuscata.

L’indennità viene rilasciata solo per 12 mesi. Il tetto massimo della misura non supera il valore di 1.500 euro lordi al mese. Infine, il legislatore ha posto un freno sul limite anagrafico. Infatti, l’Ape sociale non può essere erogata per gli over 67.

Quando finisce l’Ape sociale?

Il trattamento economico previdenziale Ape sociale non prevede l’applicazione di maggiorazioni o adeguamento al trattamento minimo. Spesso, si parla di una misura ponte, riconosciuta a partire dai 63 anni e non oltre il compimento del 67° anno di età anagrafica.

Uno degli aspetti di cui nessuno parla, riguarda la cessazione dell’erogazione del trattamento economico per i fruitori dell’Ape sociale che compiono 67 anni di età.

L’INPS interrompe il flusso di erogazioni automaticamente dal mese successivo alla scadenza naturale della misura.

Il legislatore per questa misura non ha previsto il passaggio automatico, ma bensì, la trasformazione dell’indennità in pensione può avvenire solo dopo la presentazione della domanda formulata dal diretto intestatario del trattamento.

In altre parole, il percettore dell’anticipo pensionistico Ape sociale devono presentare all’INPS la vera e unica domanda di pensionamento, ovvero la pensione di vecchiaia ordinaria.

Chi prende la pensione Ape sociale può passare alla pensione di vecchiaia?

I pensionati che richiedono il passaggio dall’Ape sociale alla pensione di vecchiaia, ottengono più soldi e diritti. Innanzitutto, la richiesta del passaggio dovrà avvenire con decorrenza dal mese successivo a quello del raggiungimento dei 67 anni di età. La pratica è soggetta a tempi tecnici di valutazione, dopodiché l’avente diritto riceverà la pensione di vecchiaia ordinaria.

Infine, si ottengono maggiori diritti, a partire dalla reversibilità in favore degli eredi, all’applicazione di somme aggiuntive, maggiorazioni e adeguamenti.