Alzheimer novità farmaci per quanto riguarda il piano terapeutico dei pazienti affetti dalla malattia. Nel mondo sono sempre di più le persone che scoprono di essere malate di Alzheimer e per molti soggetti non vi è nulla da fare. Generalmente per tale patologia è possibile solo rallentare il suo processo, poiché si tratta di una malattia degenerativa da cui non si può guarire definitivamente. Qualche giorno fa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’aggiornamento della Nota Aifa 85. Ecco quali sono le novità al riguardo.

Alzheimer novità farmaci, aggiornata nota AIFA 85

E’ stato istituito il piano terapeutico AIFA per i farmaci in Nota Aifa 85, di cui all’allegato 2 alla presente determina, che ne costituisce parte integrante e sostanziale. – viene riportato in GU, serie generale, nella determina del 21 marzo 2023 – Per i pazienti alla prima prescrizione il Piano terapeutico Aifa viene adottato 30 giorni dopo la data di pubblicazione del presente provvedimento nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Per i pazienti già in trattamento il Piano terapeutico Aifa dovrà essere redatto all’atto della prima visita specialistica utile”.

Il piano terapeutico

Nella nota si fa riferimento alla prescrizione a carico del Servizio Sanitario Nazionale di queste terapie che viene considerata soltanto per i pazienti con malattia di Alzheimer di ogni grado che può essere lieve, moderato o severo. Tali casi devono essere individuati e seguito nei centri per i disturbi cognitivi e le demenze individuati dalla Regioni e dalle Province autonome, che hanno la funzione di effettuare o accertare la diagnosi e successivamente di confermare il grado di gravità, concordandosi con la scala MMSE cioè Mini Mental State Evaluation. In un secondo momento, la risposta clinica dovrà essere analizzata sempre dagli stessi centri in determinati periodi dell’anno e di conseguenza a intervalli regolari dall’inizio della terapia.

Alzheimer, la forma più comune di demenza

L’Alzheimer è una delle forme di demenza più comune tra le persone che si sviluppa a partire da un’età che gira intorno ai sessantacinque anni. E’ molto difficile capire che si è soggetti a tale patologia ma i sintomi che dovrebbero essere un campanello da allarme sono:

  • Perdita di memoria.
  • Problemi a completare le attività che una volta erano facili.
  • Difficoltà a risolvere i problemi.
  • Cambiamenti di umore o della personalità, l‘allontanarsi da amici e familiari.
  • Problemi di comunicazione, sia scritta sia verbale.
  • Confusione circa luoghi, persone ed eventi.
  • Cambiamenti visivi, quali, ad esempio, la difficoltà a comprendere immagini.

I fattori che possono incentivare la malattia sono l’età, genetica, eredità della demenza, lesione traumatica al cervello, malattie cardiovascolari.

Il farmaco più efficace per rallentare la malattia

Il farmaco che potrebbe aiutare a rallentare la malattia si chiama Lecanemab. Si tratta di un anticorpo monoclonale che qualora venisse assunto nelle prime fasi del disturbo potrebbe rendere il decorso più lento. È quanto emerge dai risultati di un trial clinico condotto da alcuni scienziati della facoltà di medicina dell’Università di Yale ed apparso sul New England Journal of Medicine il 29 novembre 2022.

Secondo lo studio, Lecanemab agisce sulla Betamiloide, una proteina che si accumula nel cervello e si associa a questa malattia neurodegenerativa. Il processo comincia 20 anni prima che vengano rilevati i primi sintomi: il farmaco che rallenta l’Alzheimer, infatti, comunica col sistema immunitario che prende così di mira la Betamiloide, impedendogli di aggregarsi tra i neuroni, formando le caratteristiche placche dell’Alzheimer.

La Betamiloide è una proteina situata nella membrana grassa che circonda le cellule nervose ed ha un ruolo fondamentale nella crescita e riparazione dei neuroni. Questa viene considerata una delle principali cause dell’Alzheimer. La ricerca è stata finanziata dalle case farmaceutiche Eisai e Biogen e ha coinvolto 1795 volontari. Essa prevedeva che i pazienti tra 50 e 90 anni dovevano ricevere in maniera casuale il farmaco o un placebo.