In vista della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’Autismo, che ogni anno ricorre il 2 aprile, l’Istituto superiore di sanità (Iss), ha pubblicato delle stime per capirne l’entità del disturbo.

Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo: i dati

In Italia un bambino su 77 presenta un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Dati importanti che impattano sulla vita di migliaia di famiglie e che fanno ancor di più emergere come sia fondamentale studiare a fondo tale disturbo attraverso diagnosi precoci, cure mirate e tempestive. 

I primi segnali di un disturbo dello spettro autistico si manifestano generalmente nella primissima infanzia. Oggi è possibile arrivare a una diagnosi già intorno ai 2 anni, se non prima, grazie a una maggiore conoscenza del disturbo e alla presenza di una rete diffusa di collaborazione tra i pediatri di libera scelta e i servizi di  neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, che permette di intercettare i segnali di rischio già a 18 mesi e di avviare il  percorso diagnostico con accesso prioritario, giungendo ad una  diagnosi entro i 2-3 anni di età”.

Riporta Elisa Fazzi, presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, SINPIA e Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia.

Quando si parla di disturbo dello spettro autistico?

Si parla di ‘disturbo dello spettro autistico’ quando ci si trova di fronte ad un insieme eterogeneo di disturbi del neuro-sviluppo caratterizzati da deficit persistenti nella comunicazione e nell’interazione sociale in molteplici contesti.  Anche molti comportamenti, interessi o attività considerabili monotoni e ripetitivi. Questi sono spesso associati a disabilità intellettiva, disturbi del linguaggio, disturbi di attenzione o sindromi genetiche.

Secondo i dati divulgati negli USA dai Centri di controllo e prevenzione delle malattie, negli ultimi anni è stato evidenziato un graduale incremento delle diagnosi di autismo. Un bambino di 8 anni su 36 (2,8%) soffre di questo disturbo mentre nel 2018 le stime erano più basse: ne soffriva solo 1 su 44 (2,3%).

Spiegano gli esperi: “Un incremento che non può essere spiegato soltanto con la diversa classificazione o con la diversa propensione a fare diagnosi”.

Per il miglioramento della prognosi

Una diagnosi precoce e un intervento tempestivo, possono essere azioni strategiche per il miglioramento della prognosi e della qualità della vita delle persone con Asd e i loro caregiver. Anche un’adeguata formazione e un proporzionato sostegno ai genitori rappresentano un altro “aspetto importante” su cui lavorare sia per la comprensione del fenomeno nella sua complessità che nello studio specializzato.