Superbonus a chi cedere il credito o lo sconto in fattura dal 1° aprile al 30 novembre 2023. Parte da oggi la fase due della vendita dei bonus edilizi alle nuove regole fissate dalla conversione in legge del decreto 11 del 17 febbraio scorso che ha decretato lo stop delle due opzioni per interventi successivi al 16 febbraio 2023. La conversione in legge, che ha ottenuto l’ok alla Camera, entro martedì prossimo 4 aprile riceverà – con ogni probabilità – il via libera anche al Senato. C’è da attendere il 17 aprile per l’entrata in vigore della legge, formalmente due mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto. Ma si possono fare già le operazioni di cessione dei crediti d’imposta del superbonus, come confermato anche dal ministero dell’Economia e delle Finanze nella nota di due sere fa.
Superbonus a chi cedere il credito o lo sconto in fattura dal 1° aprile al 30 novembre 2023: chi può vendere bonus e come
Con la fase due di cessione dei crediti e sconto in fattura del superbonus, oggetto delle compravendite saranno solo le spese maturate nel 2022. La conversione in legge del decreto 11 del 2023 concede più tempo agli operatori purché si rispettino determinate regole. In primo luogo, la proroga fino al 30 novembre 2023 concerne quei crediti d’imposta o sconti in fattura che non sono stati comunicati all’Agenzia delle entrate entro la scadenza di ieri, 31 marzo. Si potrà procedere con la comunicazione entro il 30 novembre 2023 pagando la sanzione di 250 euro. Questo meccanismo, tecnicamente conosciuto come “remissione in bonis”, consente di avere anche più tempo per arrivare alla firma del contratto con la banca di cessione del credito. Nel frattempo, i contribuenti possono avere un accordo di massima con gli istituti bancari, concludendo la vendita in un successivo momento, entro la scadenza di fine novembre 2023.
Bonus e superbonus a chi cedere il credito: quali banche hanno ripreso a comprare crediti
La nota del ministero dell’Economia specifica che si tratta di prime cessioni del credito d’imposta (derivanti anche da operazioni di sconto in fattura del superbonus). La via più semplice per vendere il bonus è quella della banca (Banco Bpm, Crèdit Agricole e Unicredit potrebbero riaprire a breve) o di Poste Italiane che, proprio nella giornata di ieri, ha comunicato l’intenzione di riprendere ad acquistare i crediti. Attesa anche la nuova piattaforma di Enel X che dovrebbe interagire con banche e imprese per liberare il mercato del blocco dei crediti fiscali.
Prima cessione superbonus, esclusione vendita tra privati
Trattandosi di prima cessione – e dunque libera, verso qualsiasi soggetto, anche a regime non controllato – non è ammissibile alla proroga di fine novembre 2023, tuttavia, la vendita dei bonus da un privato a un altro. Ad esempio, la partita Iva forfettaria che – non avendo capienza fiscale – voglia vendere il credito d’imposta a un parente che ha capienza fiscale per portare in detrazione fiscale il bonus acquistato non ha la possibilità di portare a conclusione la compravendita con le nuove regole di cessione valide solo nei confronti delle banche. L’operazione della fase due, dunque, comporta quale soggetto cessionario l’istituti bancario o finanziario.
Chi può vendere bonus e come: ecco le attese della seconda fase del superbonus
Cosa ci si aspetta, in termini di cessione dei crediti dei bonus edilizi e di sconto in fattura, dai mesi da aprile a novembre? Cifre prudenti porterebbero a quantificare un volume di transazioni da cedenti a cessionari nell’ordine dei 3,2 miliardi di euro. La stima arriva da una proiezione dei mesi a venire della media di 410 milioni di euro registrata a gennaio e a febbraio 2023, secondo i dati dell’Agenzia delle entrate. I contribuenti, tuttavia, potrebbero superare questa soglia, soprattutto se dovessero verificarsi condizioni migliori di acquisto dei crediti da parte delle banche e di Poste Italiane. La ripartenza dei bonus edilizi e lo smaltimento dei 19 miliardi di crediti giacenti nei cassetti fiscali dipenderanno molto dalla “moral suason” delle banche.