A margine del Workshop Ambrosetti, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha parlato del Pnrr e della Pubblica Amministrazione. Il ministro ha spiegato che la priorità del governo Meloni è quello di attuare il piano nazionale di ripresa e resilienza e, allo stesso tempo, di “effettuare un’analisi che consenta di avere un quadro preciso sulla realizzabilità complessiva degli interventi previsti per migliorare, quanto possibile, gli aspetti più problematici e nel caso rivedere i piani iniziali”. Queste le parole di Giorgetti a riguardo:
Il governo sta valutando un provvedimento per migliorare l’organizzazione della struttura della Pubblica Amministrazione per il Pnrr. Le garanzie invece, sono allo studio del Mef. Questa è una proposta che vorremmo portare anche sul tavolo dell’Europa per contribuire a migliorare il sistema che permette alle imprese, ancor di più a quelle che affrontano grandi progetti infrastrutturali, di avere un sistema molto ‘friendly’, e di avere la possibilità quantomeno di partire con il cantiere, altrimenti oggi diventa complicato.
Pnrr, Giorgetti replica alle polemiche intorno alla gestione della spesa
Il ministro, nel corso dell’evento, ha spiegato inoltre che “questa posizione per me non è nuova. Mi ero già espresso in qualità di ministro dello Sviluppo economico e in questi giorni ho visto polemiche che non hanno alcun senso. Impostazione iniziale? C’è stato lo scoppio di una guerra nel cuore dell’Europa con i riflessi in materia. E se proprio vogliamo trovare una causa della difficoltà di implementazione del Pnrr dobbiamo trovarlo semplicemente nello stress a cui abbiamo sottoposto la struttura della burocrazia della pubblica amministrazione. Già non era e non è all’altezza di sostenere questo tipo di choc di domanda.”
Gentiloni: “Ottima per l’erogazione richiesta a fine dicembre”. Urso: “Alcuni progetti poco realistici”
Sul tema caldissimo del Pnrr, è intervenuto anche il Commissario all’Economia UE, Paolo Gentiloni, il quale si è detto ottimista e non preoccupato per l’erogazione richiesta a fine dicembre di quanto previsto. L’ex premier italiano ha inoltre dichiarato che “i punti che sono ancora da chiarire saranno chiariti e vedo grandissima buona volontà da parte del Governo.”
Il politico italiano spiega così a chi chiedeva se fosse a rischio la terza rata per l’Italia:
Le decisioni vengono prese quando la Commissione UE dà un parere favorevole e questo avverrà nel giro di pochissime settimane.
Nel pomeriggio, Adolfo Urso – Ministro delle Imprese e del Made in Italy – ha parlato anche lui della gestione del Pnrr e dei progetti presentati in origine all’Unione Europea:
Alcuni progetti sono poco realistici, ed è dovuto a questo il nostro confronto con la Commissione europea per spostare risorse a progetti che siano davvero necessari e realizzabili nei tempi dovuti.
Bonomi (Confindustria): “Bisognava intervenire subito”
Anche Carlo Bonomi, presidente di Confidustria, ha voluto lanciare un monito chiaro e preciso sui rischi che si corrono in caso di mancata erogazione di quanto previsto dal piano di resilienza e recupero:
Noi l’avevamo dichiarato quando ancora si discuteva la presentazione del piano. Lo avevamo chiesto anche al governo Draghi, e ricordo che ci attirammo qualche critica da alcuni ministri. Ma bisognava intervenire subito. Se la Commissione non vuole venir meno alla scadenza naturale del piano, noi entro il 2026 avremo delle grandi difficoltà. Siamo davanti a un bivio: scegliere quei progetti essenziali per il Paese e creano Pil potenziale oppure fare una marea di interventi ma ricordiamoci che non sono soldi gratis.