Spid verso la proroga di due anni e unica app con la Carta di identità elettronica (Cie) in attesa dell’arrivo della nuova identità europea: ecco le nuove funzionalità e tutte le novità che si preannunciano. Per i provider che stanno gestendo il sistema di identità digitale Spid dovrebbe arrivare la proroga di due anni, ma il governo guidato da Giorgia Meloni sta lavorando ad ampliare le funzionalità della Carta di identità elettronica (Cie) che dovrebbe avere un’applicazione anche da mobile. Il tutto in attesa che la Commissione europea rilasci un’unica identità digitale valida per tutti gli Stati membri della quale già nei mesi scorsi è iniziato a circolare e a essere reso noto un primo “e-wallet“.
Spid Cie proroga di due anni: verso la firma con i maggiori provider
Si va verso la proroga del sistema di identità digitale Spid, almeno secondo quanto è emerso dalla risposta del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, all’interpellanza del Movimento 5 Stelle. Le convenzioni con i provider sono in scadenza il prossimo 23 aprile ma l’intenzione del governo sarebbe quella di prorogare per due anni l’attuale sistema di riconoscimento digitale in attesa dell’identità europea. Non ci sarà però l’accesso mediante Intesa Sanpaolo che ha già comunicato lo stop. “Dare luogo a un serio processo di razionalizzazione del sistema di identità digitale attraverso un unico strumento di accesso per i servizi della Pubblica amministrazione e sanitari”, ha detto Alessio Butti.
Spid Cie proroga e unica app, ecco le novità in arrivo
Spid e Carta di identità elettronica (Cie) dovrebbero coesistere ancora nel periodo di transizione verso l’e-wallet europeo. Eventualmente con un’unica applicazione, meccanismo che è ancora allo studio ma che, nel frattempo, ha visto crescere le funzionalità della Cie. Infatti, per la Carta di identità elettronica è in arrivo l’app da mobile che consentirà l’accesso e l’utilizzo di tutta una serie di funzionalità che la porranno allo stesso livello di Spid. Lo scorso 27 marzo, infatti, il ministero dell’Interno ha pubblicato sul proprio portale istituzionale, le prime istruzioni. “Saranno sufficienti le credenziali di livello 1 e 2, associate alla propria carta di identità elettronica, per accedere in modo più semplice e veloce ai servizi online della Pubblica amministrazione e a quelli dei privati dotati del pulsante ‘Entra con Cie'”.
Come funziona la nuova Carta di identità elettronica (Cie)? Credenziali, Pin, Puk, Otp e Qr code
Le novità della Carta di identità elettronica mirano a potenziare e a semplificare l’accesso dei cittadini ai servizi pubblici. Chi ha una Cie, che viene rilasciata con Pin e Puk personale, può accedere ai servizi online in pochi passaggi e da tutti i dispositivi, semplicemente attivando la carta stessa e immettendo le credenziali username e password (livello 1). L’eventuale secondo livello di riconoscimento richiesto è attivabile mediante il codice temporaneo Otp o la scansione del Qr code. Se non si ha la carta fisica tra le mani, si può digitare il codice Puk, che serve anche a sbloccare la Cie dopo tre tentativi errati di immissione del Pin.
Spid e Cie fino all’Identità europea: con le credenziali anche titoli di studio, patente e pagamenti elettronici
L’applicazione unica Spid-Cie sarebbe più in linea con l’idea che si sta studiando a livello europeo di una “digital identity wallet (Eudi)“, nella quale convergeranno le credenziali di accesso di tutti i cittadini europei. Su questo progetto la Commissione europea ha rilasciato una prima versione (un toolbox) il 10 febbraio scorso. Questa tecnologia, sviluppata dagli Stati membri in collaborazione con la Commissione, costituirà la base per progettare un prototipo da implementare per vari utilizzi.
Identità elettronica europea, cosa contiene?
Ad oggi, la Commissione europea informa che lo stato di avanzamento dell’ideazione è al prototipo, ma l’obiettivo è quello di arrivare a una sola identità capace di integrare la il diploma di laurea e di maturità, la patente di guida, il fascicolo sanitario e i sistemi di pagamento elettronici. Il progetto pilota dovrebbe arrivare nella prima metà di quest’anno. I dati necessari per l’accesso al servizio potrebbero essere età, indirizzo di posta elettronica, residenza e data di nascita; quelli non necessari saranno nome, cognome, genere e titolo di studio.